Il “Pagellone” dell’8ª di Serie A 2012/2013


Se siete stanchi delle solite pagelle, ecco la Serie A come non l’avete mai letta prima. Dai significati nascosti del big-match alle barbarie di Juventus-Napoli, il tutto passando per le conquiste romane e l’Alice in Wonderland di casa Milan. Un breve riassunto dell’8^a giornata del campionato di Serie A 2012-2013 riletta in chiave 
satirica.

VOTO 10 alla JUVENTUS: La vetta in campionato e la vittoria solita grazie agli insoliti noti. Perché vincere una di quelle partite decisive con Caceres e Pogba quando Vidal e Quagliarella sono a prendere farfalle al parco significa avere cemento, mentre perder testa e partite nel giro di due minuti quando te la stavi giocando significa non esser ancora pronti e basta… SIGNIFICATI NASCOSTI (MICA TANTO)…

VOTO 9 a HERNANES: Fantasia fatta concretezza, ma anche un po’ ad Andre Dias, concretezza e punto mentre a capo vanno gli altri. E sarà meglio godersi il momento, va là, quando a Roma son tutti là a boicottare la federazione verde-oro sperando non s’accorgano che son brasiliani anche loro, che altrimenti ‘sti qua fan la fine della vista. Se ne vanno e non tornan più… OCCHIO…

VOTO 8 alla RIMONTA della ROMA: Perché bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare, mentre a Zeman quel che è di Zeman. E pensate che gliene importi qualcosa, al boemo, che l’altro avesse davanti i Galli mentre lui tal Antonelli da Monza, che non è proprio la stessa cosa? Mah, secondo me no… CONQUISTE…

VOTO 7 ad AMAURI e PALACIO: 3 punti a testa e il ritorno al gol. E poco importa che si torni di moda o da una crociera, quando tu te ne vai rilassato con un mojito in mano e la bella di turno al fianco, mentre “spiaggiati” rimangon gli altri, senza salvagente alla vita e con la preoccupazione nel cuore. Nemmeno si fossero imbarcati con Schettino… NAUFRAGI EVITATI…

VOTO 6 a MAICOSUEL e ALLAN: Ennesimi fenomeni pescati dal sottobosco dalla più bella del reame. Che qualche domanda sarebbe anche ora di porsela, ogni tanto. Per esempio perché ‘sti qua non sbaglino un acquisto, mentre altrove c’è gente che decide di puntare sempre sugli stessi morti… Sai, per avere una risposta, mica per altro… RIP…ESCATI (GLI ALTRI)…

VOTO 5 al SIENA: La sconfitta con l’Atalanta e la bottiglia di Champagne per brindare al compleanno dei nerazzurri. Perché van bene la riconoscenza e la festa di Bergamo, ma farsi conciare “per le feste” in questo modo sa tanto di presa per quel posto lì… SIGNORI…

VOTO 4 a LUIGI DE CANIO: Perchè non puoi prendertela con l’inesperienza se esci sconfitto e con le infradito quando tutti ti avevano avvisato che sarebbero arrivati Cleopatra e Zeman con le loro piogge. Ma un po’ anche a quelli che continuano ad inventarsi ‘sti Caronte e Minosse vari, tra un monsone e l’altro, che ci avrebbero anche abbastanza stracciato l’esistenza… ESTENUANTI…

VOTO 3 al PESCARA: E lasciamo perdere le statistiche che non han senso d’esser menzionate anche perché sembrano Bologna il giorno di Ferragosto, qualcosa di desertificato per antonomasia. Però in superiorità numerica per oltre metà partita ce la si aspettava una reazioncina, un gol, un urlo, una faccia, una finta. Così, giusto per dimostrar d’essere ancora vivi… PERSI…

VOTO 2 al CORNER di DIAMANTI: Perché bisogna far girare la partita ma la palla non ha preso il giro, mentre al Gila girava qualcos’altro e si vedeva benissimo. E non andateglielo a dire a Gabbiadini, quello che pensava d’esser entrato nel giro giusto e invece rimane a scaldar la panca, prima che s’accorga d’esser stato solo preso in giro. FENOMEN(AL)I…

VOTO 1 al MILAN: In versione Alice in Wonderland, dopo aver perso partita e “moltezza”, tra gente che rimpicciolisce quando dovrebbe diventar grande e gente che si crede fante di cuori e poi si becca il due di picche, mentre il cappellaio matto si crede sano e la regina rossa non vuole tagliargli la testa. E il Bianconiglio? No, quello è già scappato che non poteva perder tempo… MERAVIGLIE UN PIFFERO…

VOTO 0 al POST JUVENTUS – NAPOLI: Storie di bagni allagati e porte staccate, storie di seggiolini divelti e steward schiaffeggiati. C’è chi pensa si tratti di “storie” e fatica a crederci, c’è chi invece pensa si tratti di incivili e non fatica a convincersene. Mentre le società continuano ad avere responsabilità oggettive su striscioni non congeniali ma non su episodi del genere, il “chi rompe paga” rimane storia ma non attualità. Nulla di preoccupante, in fondo. I cocci, tanto, rimangono agli altri… BARBARIE…