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Juventus, Carrera: “Contro il Napoli a viso aperto”

Finirà domani il conto alla rovescia verso Juve-Napoli, che rappresenta per questa stagione una sfida tra squadre di prima classe. Stesso modulo (3-5-2), ma diverso modo di interpretare lo stile di gioco. Anche Massimo Carrera la pensa così: “Il nostro è più propositivo, mentre loro si affidano di più alle ripartenze e alle giocate dei singoli. I numeri sono simili, ma noi abbiamo segnato sei gol in più, mandando in rete 11 giocatori”.

Finita la squalifica di Angelo Alessio, Carrera tornerà al suo ruolo di collaboratore tecnico, lasciando il posto in panchina al vice di Antonio Conte: “In panchina andrà Alessio, che è il vice di Conte. Io tornerò con entusiasmo al mio ruolo. Un futuro in panchina? Onestamente non mi interessa. Sto bene qui e non mi pongo altri obiettivi”.

Tornando a parlare del duro match in programma alle 18, ci si aspetta in campo due squadre pronte a sfidarsi senza alcun timore: “Siamo due ottime squadre e ce la giocheremo a viso aperto – continua – Immagino che la gara sarà simile a quella dello scorso anno. Noi cercheremo di fare la partita e dovremo essere bravi a frenare le loro ripartenze”.

Sfida scudetto o no? Secondo il collaboratore bianconero, potrebbero tuttavia inserirsi nella lotta al tricolore anche altri: “Potranno inserirsi anche altre squadre. Il Napoli ha tutte le carte in regola per vincere il campionato e per farcela sta tralasciando gli impegni in Europa League. Noi invece siamo ben contenti di giocarci la Champions”.

Forse una Juve meno spettacolare dello scorso anno, ma sempre vincente e alle prese anche con la lotta in Champions: “Non credo sia così ma in ogni caso stiamo vincendo e questa è la cosa più importante. Sfido chiunque a dire brava a una squadra che gioca bene e che non va in Europa o non vince”.

Sulla situazione infortuni invece spiega le condizioni di Buffon e Vucinic: “Sarà Gigi a dirci se se la sente di giocare, mentre Mirko è messo un po’ peggio. Ha avuto un’influenza intestinale ed è debilitato. Vedremo se convocarlo o meno”.

Nuovi innesti probabilmente, ma stessa mentalità: dare il massimo sin dall’inizio. “Qui non ci sono soldatini, ma, esattamente come quando giocavo io, ci sono seri professionisti che sanno quello che vogliono, quello che vuole la società e si comportano di conseguenza per ottenerlo. Questo significa allenarsi bene e condurre una vita privata da atleta, per rendere al meglio in partita”.