BALTIKA KALININGRAD
In quel territorio isolato rispetto al resto del vastissimo stato russo c’è una piazza realmente affamata di calcio, Kaliningrad. Il Baltika ha affrontato in coppa di Russia lo Zenit San Pietroburgo, regalando uno spettacolo coreografico bellissimo: una cornice di pubblico che ha motivato alla grande anche i giocatori in campo che hanno fornito una super prestazione, sebbene il risultato abbia premiato gli uomini di Luciano Spalletti.
Squadra di metà classifica, con piccole ambizioni di promozione, può contare tra le sue fila alcuni nomi importanti: su tutti i lettoni Kolinko e Zyuzin, due giocatori agli antipodi per posizione e età; il primo è un portiere di indubbia esperienza, classe 1975, il secondo è un attaccante di 21 anni, che qualcuno ricorderà per la sua rete, sempre nella coppa nazionale, allo stadio Petrovskij, quando con la maglia del Nizhnij Novgorod, da non confondere col Volga dell’omonima città che gioca in Prem’er Liga, condusse la partita ai supplementari, segnando una rete bellissima.
ENISEY KRASNOYARSK
Se batti in coppa i campioni in carica del Rubin Kazan alla prima partita, hai conquistato il tuo momento di celebrità. Se poi negli ottavi trovi in casa lo SKA Energiya, perchè non sognare?
L’Enisey fa del gruppo la sua forza, non ha nomi altisonanti: giusto però citare Borodin e Abdulfattakh, entrambi proveniente dallo Zenit San Pietroburgo, con la formula del prestito.
KHIMKI
Sono passati i tempi in cui la squadra che ha inaugurato l’omonima Arena, ormai solo casa della Dinamo e saltuariamente del CSKA, nel 2008 contro il Saturn, recitava un ruolo di rilievo nell’emisfero calcistico russo. Dopo la sconcertante stagione del 2009, coincisa con una retrocessione maturata abbastanza velocemente, la squadra ha cominciato a vedere le zone basse della classifica anche in prima divisione.
In tre anni sono partiti tanti giocatori, come il portiere armeno Berezovskij, ora alla Dinamo, il talentuoso centrocampista Kirillov, il roccioso mediano Ibragimov e il forte attaccante Jakubko, che ora veste la maglia dell’Amkar Perm. Ultimo posto desolante per i rossoneri moscoviti, che hanno una rosa di tutto rispetto: giocatori come Gvazava, Kovba, Kuzmichev, Kalimullin e Filatov meritano ben altri palcoscenici. Giocatori di esperienza nella massima serie e di qualità tecniche indiscusse. Avrà il Khimki la forza di rialzarsi? I giocatori di certo non gli mancano.
METALLURG KUZBASS
Chi segue questo affascinante torneo, insito in un movimento giocoforza pieno di aspetti interessanti, curiosi e inediti come il calcio russo, non può che vedere con simpatia alle squadre dell’estremo Est. Il Metallurg è la squadra della cittadina di Novokunetsk, nella Siberia sudoccidentale, ed è una delle tre squadre che si trovano al di là dei monti Urali, noto confine fisico che separa l’Europa dall’Asia.
Città ricordata soprattutto per gli scacchi, o Shakhmaty per addentrarci al meglio nella realtà russa, Kuzbass sogna di restare ancora nel calcio che conta: tornare in uno dei quattro gironi, divisi secondo criteri geografici, della seconda serie sarebbe un passo indietro non da poco.
Pochi giocatori di rilievo, spicca Tomash Vikhodil, esterno difensivo che può dire di avere battuto il PSV. Il ceco è infatti un ex giocatore del Sibir Novosibirsk; il suo nome peraltro significa “è uscito”, e questo crea qualche problema in fase di commento al momento di una sua eventuale sostituzione. Pecca di incisività l’attacco, privo di veri bomber di razza.
NEFTEKHIMIK
Squadra di Nizhnekamsk, in pieno Tatarstan, neopromossa dal girone degli “Urali” di seconda divisione.
Club di poca storia (viene fondato nel 1991), è noto per i numerosi prestiti dal vicino Rubin Kazan. Ad esempio il giovane attaccante Portnyagin, Mirzaev e l’estroso esterno uzbeko Galyulin, autore di una rete con la maglia del Rubin, appunto. C’è anche Khagush, terzino capelluto che gli intenditori ricorderanno col BATE Borisov nella Champions League del 2008, quando affrontò la Juventus e il Real Madrid. L’anno scorso era al Rostov.
PETROTREST
Nato sulle ceneri della Dinamo San Pietroburgo, e la seconda squadra della città. Ed è dura convivere con lo Zenit, unico vero pensiero nella mente degli abitanti della Venezia dell’Est, qualcosa di più di una semplice squadra. Nel corso del 2010, durante la coppa di Russia, ci fu questo derby, vinto 3-2 dagli uomini di Spalletti. La squadra retrocesse poi in seconda divisione e tornò al vecchio nome, l’attuale Petrotrest. Un’altra squadra è nata sotto il nome “Dinamo”, ed è partita dagli amatori.
Non è una squadra satellite dello Zenit, e non ha nomi di rilievo. Curiosa la presenza di uno spagnolo classe 1990, l’attaccante Carlos Huesca.