Il brasiliano è un talento tanto puro quanto cagionevole: basti pensare che a soli 23 anni il Papero ha già rimediato un numero di infortuni, che normalmente un giocatore subisce in un’intera carriera. L’avventura al Milan dell’asso brasiliano è stata finora costellata di guai muscolari e non. Arrivato a Milanello come il minorenne più pagato della storia (ben 22 milioni di euro all’Internacional de Porto Alegre), il riccio attaccante non ci ha messo molto a conquistare tifosi e addetti ai lavori. Il gol siglato nell’esordio contro il Napoli è roba da predestinati: c’è poco da dire. I nove gol in appena 18 partite hanno confermato la bontà dell’operazione di Galliani e Leonardo.
I muscoli del Papero erano la falla nascosta; come la controindicazione del medicinale scritta in piccolo e che spesso nessuno guarda. Dopo un 2008/2009 convincente, il 2009/2010 è iniziato con il botto: 14 gol in metà stagione, ma poi il buio. L’infortunio muscolare con l’Atalanta; la fretta di rientrare e la fatale ricaduta nel match contro il Napoli hanno condizionato l’intera avventura italiana di Pato. La speranza, ad ogni infortunio, è che per lui sia finito il debito con la sfortuna. Ad ogni rientro, infatti, Pato dimostra di essere un fenomeno: giocate, assist, gol, doppiette.
Ma la sfortuna è malvagia, e si accanisce su di lui: in due anni, infatti, quasi uno di questi lo ha trascorso in infermeria, per un totale di circa 350 giorni, arrivando a quota 13 infortuni, di cui 9 muscolari. Sia Leonardo che Allegri si sono arresi al reiterarsi degli stop del Papero: la tentazione di farlo rientrare presto conduce a pericolose ricadute, che fanno finire sul banco degli imputati Milan Lab. Ma dove finiscono le colpe dei medici e iniziano quelle dell’apparato muscolare del giocatore? Ora si vede di nuovo la luce alla fine del tunnel. Il Milan, alla luce della crisi attuale, lo aspetta a braccia aperte. Che sia la volta buona? Che sia la fine della via crucis per Pato? Sperando che non ci sia la “quattordicesima stazione“; d’altronde 13 infortuni possono bastare.