GLI AVVERSARI. Il Siviglia (Club de Baloncesto Sevilla) viene dal settimo posto in Liga ACB. Il club del presidente Ollero s’è dovuto inchinare al Real Madrid nei quarti dei playff e gioca le partite in casa al Palacio Municipal San Pablo. La Stella Rossa (K.K. Crvena zvezda) è un pezzo di storia dello sport, non solo della pallacanestro: 12 titoli nazionali, un nome che incute timore, 21 trofei in bacheca e il veterano ex Siena Rakočević coi gradi di capitano. In Serbia, Sassari stringerà i denti alla Pionir Arena (8,150). Oltralpe, invece, l’Orléans gioca in un catino, quel Palais des sports in qualche modo lontano parente del PalaSerradimigni. Nel 2011-2012, la squadra di coach Hervé ha raggiunto le semifinali di ProA, proprio come il Banco.
IMPEGNI E SCENARI. Un girone non impossibile (l’unica rappresentante italiana partiva in seconda fascia, ndr), anche se l’obiettivo principe resta il campionato. Come confermato, ieri, dalle dichiarazioni del presidente Sardara al quotidiano La Nuova Sardegna: “il campionato è la priorità. Ad esempio, se con Montegranaro Drake (Diener) ha giocato trenta minuti e se Mercoledì avessimo avuto la partita di coppa in quest’ultima ne avrebbe giocato venti. La nostra scelta è ben chiara, ci piace molto l’idea di giocare in Europa ma non potrà mai essere a discapito del campionato“.
Parole simili, di primo acchito, faranno pensare ai “colleghi” del calcio, stretti fra le esigenze di classifica e un’Europa League prestigiosa ma massacrante. Andrebbe però ricordato che Sassari è solo al terzo anno di massima serie e, come alcuni casi dimostrano, lo scivolone è dietro l’angolo. Coach Sacchetti, uomo navigato e persona giusta al momento giusto, si è spesso trovato a dover spremere e “usurare” i suoi uomini migliori: non ultimi i cugini Diener, stelle statunitensi dal minutaggio altissimo ogni Domenica. E allora la coppa è l’occasione per dare più campo alle riserve, provare a vincere le partite invertendo l’ordine dei fattori, senza snaturare lo stile di gioco.
Nella scorsa edizione, il Khimki ebbe la meglio sul Valencia in finale, con i lituani del Lietuvos Rytas terzi a discapito dello Spartak San Pietroburgo nella finalina. Formula massacrante: le prime due di ogni gruppo passano alla fase successiva e poi via con altre fasi. Formula accattivante: chi vince va in Eurolega, un premio su cui i dirigenti che gestiscono gli altri sport dovrebbero riflettere.