Prandelli: “Dobbiamo avere intensità e imprevidibilità”

E’ un Cesare Prandelli a 360° quello nella conferenza stampa a Coverciano. Il CT dell’Italia ha indicato la strada da seguire per gli azzurri, ovvero quella del rinnovamento e dell’intensità. Il nuovo progetto non può prescindere dai giovani e da giocatori con forti motivazioni. Primi della lista, ovviamente, De Rossi e Osvaldo, esclusi ieri da Zeman nella vittoria della Roma sull’Atalanta: “L’accusa mossa a Daniele è pesante. Quando vieni tacciato di essere svogliato negli allenamenti, non è bello. Voglio parlare con Daniele: sono sicuro che vorrà rimboccarsi le maniche e dimostrare il contrario“.

LARGO AI GIOVANI: PER CASSANO C’E’ TEMPO- Nonostante qualche dubbio sulla sua convocazione, Prandelli ha alla fine deciso di confermare Balotelli: “Devo essere sincero, quando ha deciso di operarsi durante gli impegni della nazionale, ci sono rimasto male. Ma nell’ottica del ringiovanimento, la sua presenza è necessaria, perchè ha la possibilità di essere un campione. Voglio capire se ha voglia di diventarlo“. Non c’è spazio per Cassano: per lui si profila un trattamento simile a quello riservato a Di Natale prima dell’Europeo: “So quello che Cassano può darmi. Quando servirà lo richiamerò, come feci con Di Natale. Il suo ciclo non è finito in azzurro”. E allora Gilardino? “Con Alberto il discorso è diverso: abbiamo chiarito che lui è la nostra quinta/sesta punta. Se invece convoco Cassano è perchè deve giocare titolare“.

FIDUCIA NEL FUTURO PROSSIMO- Prandelli ha riaccolto Criscito e Candreva: uno reintegrato appena dimostrata la sua innocenza dalla Procura di Genova; l’altro rivitalizzato dalla maglia della Lazio. Il CT pensa positivo per il futuro: “sono sicuro che non commetteremo gli stessi errori delle prime partite, e che faremo due grandi gare“. L’importante sarà seguire l’esempio della Juventus: “Dobbiamo fare come la Juve dell’anno scorso: vincere con intensità, perchè alzando il ritmo di gioco è più facile esprimere le doti tecniche“. Quale modulo per l’Italia? “Nessuno in particolare. Nel calcio moderno non ci si può fossilizzare su un unico schema. Proveremo sia la difesa a 3 che quella a 4, da poter cambiare a gara in corso, adattandoci all’avversario che di volta in volta ci troveremo davanti“.