Un gran premio, quello asiatico, condizionato al via da un incidente che ha visti coinvolti Alonso, Raikkonen, Rosberg, Webber ed il solito Grosjean, che ancora una volta ha innestato la carambola che messo ko il pilota della Ferrari e quello della Mercedes. Un ritiro, quello dello spagnolo, che arrivato dopo una lunga striscia di risultati utili consecutivi, periodo in cui l’ex Renault aveva sempre visto la bandiera a scacchi. Mondiale riaperto, dunque, visto che con questa vittoria, la ventiquattresima della sua carriera, Sebastian Vettel si porta a soli quattro punti dalla testa della classifica iridata con ancora quattro gare da disputarsi.
LA GARA
Scatto fulmineo di Vettel, che partito dalla pole mantiene la testa della corsa, mentre alle sue spalle è il caos, con diversi piloti coinvolti in un incidente. Ad avere la peggio sono Alonso, toccato da Raikkonen, che fora uno pneumatico e Rosberg, entrambi costretti al ritiro dopo pochi metri. Testacoda anche per Webber, scattato dalla seconda posizione in griglia e già costretto ad inseguire; dal replay si evidenzia come a dar vita alla carambola sia stato il “solito” Grosjean. Intanto il campione del mondo allunga in vetta, mettendo decimi tra sé ed il resto della compagnia. L’incidente del via costa al francese della Lotus una penalità: stop and go per lui di 10″. Al giro 14 inizia il “balletto” del primo turno di pit stop, con Button ad inaugurare il primo stint di cambio gomme, montando sulla sua McLaren pneumatici duri. Chi trae vantaggio da questa situazione è Massa: il brasiliano della Ferrari ritarda la sua sosta, riuscendo a rientrare in pista davanti a Kobayashi, che si era portato in seconda posizione, e a posizionarsi alle spalle del leader Vettel.
Si ritira anche Perez: il neo pilota della McLaren va in testacoda al tornantino andando largo, mentre Massa fa giri record a ripetizione abbassando il limite a 1:38.876 al giro 21. Penalità, intanto, anche per Senna, tra i più “spericolati” nell’incidente iniziale: drive through per il pilota sudamericano che scivola nelle retrovie. Posizioni invariate fino al secondo stint di cambio gomme, inaugurato da Raikkonen al giro 31; nel gioco dei pit stop Button pur ritardando il rientro, non riesce a sopravanzare Kobayashi che tiene la terza posizione. Massa al giro successivo si ferma e torna secondo. Si ferma anche Vettel che torna in pista davanti a tutti. Gara che sia avvia verso la conclusione con le posizioni di vertice abbastanza delineate, mentre è grande battaglia per il terzo posto tra Kobayashi e Button, con l’inglese arrembante alle spalle giapponese, ma l’idolo di casa stinge i denti e resiste fino alla fine. Vince Vettel, poi un ottimo Massa quindi Kobayashi a completare il podio.
L’ordine d’arrivo (prime posizioni) del GP del Giappone 2012.
Ordine d’arrivo | Pilota | Scuderia |
1 | Vettel | Red Bull |
2 | Massa | Ferrari |
3 | Kobayashi | Sauber |
4 | Button | McLaren |
5 | Hamilton | McLaren |
6 | Raikkonen | Lotus |
7 | Hulkenberg | Force India |
8 | Maldonado | Williams |
9 | Webber | Red Bull |
10 | Ricciardo | Toro Rosso |
11 | Schumacher | Mercedes |
12 | Di Resta | Force India |
Classifica piloti: Alonso 194, Vettel 190, Raikkonen 157, Hamilton 152, Webber 135, Button 131, Rosberg 93, Grosjean 82, Massa 69, Perez 65, Kobayashi 50, Di Resta 44…
Classifica costruttori: Red Bull 325, McLaren 283, Ferrari 263, Lotus 239, Mercedes 136, Sauber 115, Force India 81, Williams 58, Toro Rosso 15.