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Il Professore non dimentica. “Certo che mi piacerebbe tornare”

Dopo un breve periodo di ambientamento è già diventatouno degli idoli della torcida della sua nuova squadra, il Botafogo. Lui è Clarence Seedorf, uno dei senatori rossoneri partiti alla fine della stagione scorsa per tentare una nuova avventura, per sperimentare l’ennesima esperienza calcistica. Il suo addio ai colori milanisti, tuttavia, è avvenuto in maniera diversa rispetto ai vari Gattuso, Nesta, Inzaghi, Van Bommel: non un giro di campo, non una standig ovation, non un bagno di folla e di lacrime per l’olandese. Un saluto “anomalo“, che sa più di un arrivederci che di un distacco definitivo.

Che nel suo futuro possano esserci ancora i colori meneghini non lo esclude nemmeno lui. “Tornare? Certo che mi piacerebbe, perché no? Il rapporto con la società è rimasto ottimo. Mi è dispiaciuto non salutare i tifosi, ma il non congedo è ancora più significativo perché vuol dire che nulla è finito“, le parole rilasciate dal calciatore in una lunga ed interessante intervista rilasciata al Corriere della Sera. Dichiarazioni che lasciano trapelare quanto sia ancora forte il suo legame col Milan, la squadra con la quale ha vinto praticamente tutto e nella quale si è consacrato come uno dei più forti interpreti del suo ruolo degli ultimi anni.

Sul suo addio e su quello degli altri “vecchi” della rosa milanista, Seedorf ha le idee chiare: “Diciamo che erano consapevoli del buco che lasciavano. Negli anni passati hanno dato l’addio grandissimi come Maldini, Costacurta e Cafù ma in ogni occasione c’erano giocatori pronti a sostituirli. Ora questo ricambio non c’è stato. Ecco perché l’impatto è diverso. Ma non spetta a me dire se è sbagliato: è stata una scelta. Di certo ora la società dovrebbe prendere in mano la situazione per indicare la strada con chiarezza“.