Home » Il “Pagellone” della 6ª di Serie A 2012/2013

Se siete stanchi delle solite pagelle, ecco la Serie A come non l’avete mai letta prima. Dall’all-in bianconero alle sciocchezze della Roma, il tutto passando per i nervosismi di casa Milan e Udinese. Un breve riassunto della 6^a giornata del campionato di Serie A 2012-2013 riletta in chiave satirica.

VOTO 10 alla JUVENTUS: Il poker alla Roma e l’occhiolino al croupier, mentre Zeman cambia gioco e non ci sta. “Meglio una briscola all’osteria se i risultati al casinò sono questi”. Ma si, e che si giochi pure a carte scoperte, va là, che tanto qua chi è più forte vince sempre e per gli altri non ce n’è… ALL-IN…

 

 

VOTO 9 a FABRIZIO MICCOLI: La tripletta contro il Chievo, un gol da cineteca e quella leggera sfumatura che passa tra l’esser finito e l’aver finito. E pensate che a Palermo c’è chi ancora non gli ha proposto il rinnovo, chiedendo si gestisse, pensando fosse finito, quando qua l’unica cosa che sarebbe meglio far terminare è quel bisogno d’esser sempre al centro dell’attenzione, senza la voglia di mettersi da parte ogni tanto, mettendo da parte l’intelligenza troppo spesso…  SUONATI (GLI ALTRI)…

VOTO 8 a TORINO e BOLOGNA: Quelli che per una domenica han sognato di tornar grandi, annientando Atalanta e Catania, mentre  gli avversari erano intenti a sognare e basta quando sarebbe stato meglio si fossero svegliati. Ma Colantuono e Maran?… no, loro sono rimasti a dormire sperando fosse un incubo… BEI RISVEGLI…

 

 

VOTO 7 ad ANTONIO CASSANO: Il gol contro la Fiorentina e le magie per il pubblico. Perché la realtà è che questo, quando ha voglia, ti vince le partite con l’i-pod attaccato e la sigaretta in bocca. Altro che i finti fenomeni e le fenomenali finzioni, qua si gioca a calcio, mica siamo a teatro… IL FANTANTONIO DELL’OPERA…

 

 

VOTO 6 a GIOVANNI STROPPA: E alzi la mano chi ancora ci credeva, dopo l’aver perso mezza squadra in estate, dopo l’aver perso le speranze con le prime giornate, dopo l’aver perso tanto e punto. Perché bisogna esser capaci di ripartire e cambiar strategia, nonostante le crisi, come se nulla fosse stato compromesso, quand’ormai è diventato di moda cambiar allenatore e ricominciare, nonostante la crisi, come se niente fosse successo… ESEMPIO…

 

 

VOTO 5 allo 0-0 di UDINESE – GENOA: Colpa di chi c’è ma non segna, colpa di chi non c’è e se l’è segnata. E con tutta ‘sta noia sarà meglio farsi segnar sul conto un altro drink al bar, o forse due, che a regger ‘ste partite qui ci vuol qualcosa di forte. Almeno non ci si addormenta… SONNOLENTI…

 

 


VOTO 4 al NERVOSISMO in CASA MILAN e UDINESE: Storie di screzi derivanti dal poco rispetto, storie di litigate derivanti dalla poca voglia. E sarà meglio ricominciar a rigar dritto, se ci si riesce, per evitar che non si rompa del tutto il giocattolo, mentre le “scatole” di qualcuno sembrano essersi già frantumate da tempo… CI RISIAMO…

 


VOTO 3 al CATANIA: La debacle col Bologna e quella sensazione di chi preferirebbe trovarsi al mare piuttosto che al “Dall’Ara”. Si, va beh, allora vi conveniva fermarvi a Rimini, almeno vi evitavate un’ulteriore ora di pullman e la figura barbina. Già, peccato che qua piovesse… SFORTUNATI…

 

 


VOTO 2 a GONZALO RODRIGUEZ: Come combinar più guai in 70 minuti di Pollon in tutta la serie. Prima procura il rigore, poi lascia i suoi in 10 per un fallo insulso, mentre Milito e Cassano continuano a divertirsi nemmeno fossero sulle giostre. Meglio dimenticarsene, va là, e chiedere aiuto agli dei, quelli del calcio, s’intende, che gli altri son troppo impegnati a brindar con Bacco… NIENTE PARTY (PER TE)…

 


VOTO 1 a MASSIMO FICCADENTI: Quello che cerca di far quadrare il cerchio, alla ricerca dei triangoli vincenti, nemmeno fosse uno di quegli allupati fuori dalle discoteche alle 4 della domenica mattina. Che sarà meglio lo trovi Cellino il teorema giusto, quello che il triangolo, al massimo, lo tira fuori quando ci scappa un incidente… CID…

 


VOTO 0 a ZDNEK ZEMAN: Perché un conto è perdere lottando con dignità, un altro mandare in campo una squadra deliberatamente allo sbaraglio sperando di non prenderne troppi. “Non capisco perché la squadra non giochi con le mie idee”. Bhè, se non lo sai tu che li vedi tutti i santi giorni agli allenamenti, chi lo dovrebbe sapere? Il Mago Otelma?… SCIOCCHEZZE…