Dopo il “Paulistao”, il “Brasilerao” e la “Copa Libertartadores”, ecco la quarta meraviglia del Santos di Muricy Ramalho: la Recopa Sudamericana. Reduci dallo 0-0 di Santiago, i brasiliani, spinti dall’estro di Neymar e dal pubblico del “Pacaembu“(per l’occasione “prestato” ai bianconeri) hanno dominato in lungo e in largo la gara, conquistando senza troppi affanni l’equivalente della nostra Supercoppa Europea.
L’Universidad de Chile di Sampaoli, da sempre votata al
Nella ripresa il tecnico argentino dei cileni prova a buttare nella mischia Marino e Castro al posto di Aranguiz e Rodriguez. La musica però non cambia, e i brasiliani in contropiede rischiano in più occasioni di sigillare il match. Al sessantesimo crollano le speranze della “U”. Calcio di punizione dalla fascia sinistra battuto da Felipe Anderson, e perfetta incornata di Bruno Rodrigo. Game, set and match. Il resto è delirio sugli spalti, e rabbia cilena in campo. Dopo la cessione di Ganso al San Paolo, con relative polemiche innestate dal presidente del club bianconero, secondo cui “Ganso avrebbe un male incurabile, che presto gli farà cessare ogni attività agonistica“, una boccata d’ossigeno in vista del campionato. Per la squadra del focoso”Sampaoli” una lezione di calcio, stranamente subita da un club che lezioni di calcio negli ultimi anni le ha sempre date, vincendo tutto in Patria e molto nel resto del continente.