Ma a palesare la vena migliore, nei primi 20 minuti, sono i padroni di casa: grazie al sinistro al miele di Ciccio Lodi, alla discreta esplosività degli uomini di attacco, e in generale a un’intraprendenza che non contraddistingue l’incipit della Dea. Che fatica soprattutto a far male in zona d’attacco. Almeno fino alla soglia della mezzora, quando Denis si traveste da rifinitore e regala a Troisi un assist al bacio, neutralizzato dallo stesso Andujar, che nel giro di cinque minuti diventa però rivedibile sulla traiettoria disegnata dall’esterno destro Raimondi. Un cross in teoria, un’insidia importante nei fatti, disinnescata solamente dalla traversa. Dalla parte opposta il Catania, laddove domenica riuscì il palo, occorre adesso uno scatto felino di Consigli, per ammansire un destro a giro dalla mattonella Gomez, valido come l’ultimo brivido del primo tempo.
Nella ripresa non cambia nulla, o quasi. L’eccezione, non da poco, è infatti l’attimo di follia che costa caro al Catania e ad Andujar: fraseggiando con i compagni di difesa, l’estremo argentino regala palla al connazionale Moralez, che crede ai suoi occhi quanto basta a saltare il portiere e insaccare dopo 4 minuti la rete dell’1-0.
La gioia e l’incredulità si dividono i due giri di orologio che bastano al Catania per riportare la situazione in equilibrio. Lodi scodella dalla bandierina: Spolli si ritrova in dolce solitudine, condizione perfetta per prendere la mira e trafiggere Consigli con una efficace schiacciata da pochi passi, che vale non solo la rete del pareggio, ma anche l’episodio che desta l’orgoglio etneo in un momento determinante.
Perché se l’Atalanta accusa il colpo in maniera evidente, i padroni di casa capiscono di poter affondare con facilità. Se ne accorgono prima di tutti Bergessio e Lodi, autori di due conclusioni che partono da punti diversi e mirano a pali diversi, ma che minano con uguale pericolosità la sicurezza di Consigli, bucata di lì a poco dalla perfetta combinazione tra Gomez e Barrientos. Il primo serve, il secondo conclude, con un sinistro vellutato ed elegante valevole nel gol del meritato vantaggio a 25′ dalla fine.
Tempo che il Catania trascorre controllando il vantaggio e provando, invano, a colpire in ripartenza: nel cuore del recupero, oltre all’ingresso di Morimoto, si segnala l’ultimo tentativo di marca atalantina, firmato dalla disperata incursione di Michele Ferri. Generosa ma infruttuosa contro la legge di un Massimino che si conferma fortino: per il Catania 7 punti in casa sugli otto conquistati in un inizio di campionato che è già più verde di quello dello scorso anno. Basta solo in parte a giustificare lo scivolone di un Atalanta creativa ma incostante.
CATANIA-ATALANTA 2-1
Catania (4-3-3): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (73′ Biagianti); Barrientos, Bergessio (93′ Morimoto), Gomez (79′ Castro). A disp.: Frison, Messina, Rolin, Capuano, Salifu, Sciacca, Ricchiuti, Doukara. All.: Maran
Atalanta (4-4-1-1): Consigli; Ferri, Stendardo (18′ Lucchini), Manfredini, Brivio; Raimondi (56′ Schelotto), Cigarini, Cazzola, Troisi (65′ De Luca); Moralez; Denis. A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Scozzarella, Palma, Bonaventura, De Luca, Parra. All.: Colantuono
ARBITRO: Irrati (Marrazzo – Galloni) – IV assistente: Petrella
MARCATORI: 49′ Moralez (A), 52′ Spolli (C), 65 Barrientos (C).
NOTE – Ammoniti Gomez (C), Cazzola (A), Lucchini (A), Bellusci (C).