QUESTIONE CAGLIARI – “Reputo un’azione grave quella del presidente del Cagliari, la partita c’era e ci sono commissioni che hanno dichiarato che si poteva giocare a porte chiuse – ha accusato il tecnico boemo – Lui, invitando la gente ad andare allo stadio, non l’ha fatta disputare, quindi la colpa è sua. Che abbia problemi con amministrazioni locali non interessa il calcio. Dispiace che non si sia giocata la partita ma non dipende da noi, eravamo pronti. Le regole dovrebbero valere sempre e per tutti – ha sottolineato Zeman – dispiace per la gente di Cagliari, che non ha colpe”.
OBIETTIVI E FORMAZIONE – Non si nasconde il tecnico giallorosso: è una Roma da Scudetto: “Per me sì, lo è. E’ una squadra che ha dei talenti, che può giocare un buon calcio e affrontare tutti. Abbiamo pareggiato col Catania con due gol in fuorigioco, col Bologna poteva finire 5-0 e ci siamo rilassati. Con quattro punti in più la valutazione sarebbe stata diversa, ma io credo fortemente in questi giocatori. Goicoechea: si sta ambientando, presto sarà pronto anche lui. Ho una rosa dove possono giocare tutti, siamo 24. Poi, ovvio, bisogna vedere sul momento. Piris? In allenamento si impegna, lotta e lavora, non gli posso rimproverare niente. Marquinhos? Bravissimo, e perfino già pronto”.
SULLA SAMP – “L’anno scorso dopo un brutto girone d’andata ha fatto un ritorno eccezionale e quest’anno continua. Non è una sorpresa, perché era anche un mio avversario. Squadra quadrata, equilibrata in tutti i reparti. Se saluterò Ferrara? Io saluto sempre tutti”. E su ciò che ha dichiarato il tecnico blucerchiato, la risposta di Zeman è stata chiara: “Sono i tribunali ad essersi interessati per 10 anni di quei problemi”. Dunque, capitolo chiuso.