Top e flop della 4a giornata di Serie A

I migliori e i peggiori della quarta giornata di Serie A. Settimana da top player per Fabio Quagliarella, giornata da ricordare per Serse Cosmi e per il Siena. Jovetic per una volta è decisivo in negativo. Una caduta di stile di Cellino porta al grottesco rinvio di Cagliari-Roma.

 

TOP

Fabio Quagliarella: c’è poco da dire, è stata la sua settimana. Entra e segna il gol del 2-2 contro il Chelsea, gioca titolare e affonda il Chievo battendo due volte anche un Sorrentino in versione saracinesca. Almeno finchè la sua reattività non si è scontrata con l’estro del bomber di Castellammare di Stabia, l’ennesima risorsa di una Juventus già davanti a tutti.

Serse Cosmi: sarà stata la maledizione di San Siro, ma lui ci credeva per davvero al colpaccio. Con un’umiltà da provinciale ma senza alcun timore riverenziale il Siena ha battuto con pieno merito l’Inter ed è vicino a cancellare l’ingiombrante penalizzazione. Per fermare Sneijder e compagni ci sono voluti anche i miracoli di Pegolo, ma senza una mentalità come quella impressa dal tecnico umbro exploit come questi non arriveranno mai per una cosiddetta pericolante.

Ivan Pelizzoli: il primo punto in campionato conquistato il Pescara lo deve al suo portiere di riserva, che sostituisce l’espulso Perin e a freddo para un rigore a Diamanti (mica uno qualsiasi) cristallizzando il risultato sull’1-1 al Dall’Ara. Un debutto coi fiocchi insomma.

 

FLOP

Stevan Jovetic: stavolta ha tradito la Fiorentina. L’errore dal dischetto, pesantissimo ai fini del risultato beffardo di Parma per i viola, certifica una prestazione ben al di sotto degli standard eccellenti a cui il montenegrino ci aveva troppo spesso abituato. Che si sia tenuto per la Juventus?

Pablo Alvarez: riesce a farsi espellere in meno di 120 secondi per una doppia imperdonabile leggerezza su Cavani, che prima ha ‘lanciato’ a rete con uno stop inguardabile e poi steso. Per sua fortuna il Catania, pur giocando tutta la partita in dieci gli uomini, raddoppia gli sforzi ed esce ugualmente indenne al Massimino contro un Napoli meno convinto del solito. Gli è andata di lusso, dovrebbe pagare una cena a tutti i suoi compagni.

Massimo Cellino: a volte chi non gioca, o non fa giocare, fa più danni di chi gioca. Un presidente che esorta i tifosi a recarsi allo stadio nonostante la disposizione delle porte chiuse e quindi sfida la sicurezza non dà certamente un bell’esempio. Se la Federazione – inviperita, come si deduce dal commento di Abete – dovesse accettare il reclamo della Roma, il Cagliari perderebbe a tavolino per un capriccio del presidente. Poi se le squadre vanno male la colpa è degli allenatori…