Perle e Pirla del 4° turno: Zapata e Cellino, una crisi ciascuno
Un portiere e un attaccante gli autori delle perle di giornata. Un difensore e un presidente i pirla di turno anche se entrambi portano con loro un bel nuvolo di sudditi.
PERLE
Ivan lo zar, Pelizzoli, portiere del Pescara che nei rigidi inverni della sua parentesi in Russia ha imparato ad essere freddo e risoluto. Se ne è accorto Alessandro Diamanti che si è presentato davanti a lui, subentrato qualche secondo prima al posto di Caprari, ma per sostituire il pontino Mattia Perin, appena espulso per fallo in area su Alberto Gilardino. Il tiro del fantasista bolognese si è infatti infranto sui guantoni di un numero uno pronto a riprendersi il presente della porta del Pescara.
Fabio Quagliarella lancia il volo solitario della Juventus in vetta alla classifica e lo fa con un gol dei suoi: oltre l’ordinario. Del resto, quando trovi un portiere come Stefano Sorrentino che, forse disorientato dall’atipico gialloverde dei suoi, crede di essere un Globetrotter e comincia a parare tutto, occorre andare oltre per fare gol; tipo una sforbiciata acrobatica che da il via alla quarta vittoria della Juventus in altettante gare del campionato in corso.
PIRLA
Cristian Zapata, ex Villareal ed ex Udinese. Arrivato al Milan in chiusura della finestra estiva del calciomercato da svincolato e per settimane scomparso dai radar dei titolari di Milanello. In molti si chiedevano perché. Poi ricompare a dissipare gli interrogativi nell’unici scelto da Allegri proprio contro i bianconeri friulani. Lui decide di non farsi rimpiangere e abbatte in area Ranegie inducendo Celi a decretare il rigore che costa la sconfitta al Milan e il rosso a lui. E dalle parti di via Turati la domanda ora è una sola? Milan, ancora Allegri?
Massimo Cellino presidente del Cagliari. Noncurante della decisione del prefetto di comandare le restrizione delle porte chiuse per il match tra i sardi e la Roma per ragioni di sicurezza dovute al protrarsi dei lavori al Sant’Elia, il numero uno rossoblu decide di invitare i tifosi in possesso di abbonamento e di biglietto a presentarsi lo stesso allo stadio. A questo punto la FIGC nella persona del presidente Abete si vede costretta a rinviare il match per questione di ordine pubblico e ad aprire un’inchiesta in merito. La stessa potrebbe portare alla sconfitta a tavolino per il Cagliari. Intanto, ancora una volta, a perdere è il nostro calcio.