Lasciando a riposo praticamente l’intera formazione titolare, ora il Napoli, con 4 vittorie alle spalle, si appresta ad affrontare la trasferta di Catania (tra le più ostiche del campionato italiano) con i “titolari” riposati e nel pieno della forma fisica. Magia? No, calcolo matematico. E, mentre Mazzarri viaggia verso Catania con i vari Pandev, Cannavaro, Maggio e, soprattutto, Cavani carichi e pronti a far sfraceli, in altre parti d’Italia le situazioni sono agli antipodi. Stramaccioni centellina Milito; lo stesso fa Guidolin con Di Natale; Carrera lascia in panchina Pirlo e Vidal; Petkovic medita di far rifiatare Klose. A Napoli questo non succede!
E allora si può fare! E’ possibile lottare seriamente su due fronti, con il chiaro intento di arrivare in fondo ad ogni competizione, senza dover sacrificare l’una sull’altare dell’altra. Allora è possibile gareggiare in Italia e in Europa con la stessa intensità: non è un’impresa limitata a spagnoli e portoghesi. La quadratura del cerchio non è ancora conclusa, il campo deve dare ancora molti verdetti: Catania sarà un importante banco di prova.
Se poi in Europa trovi la super serata di Edu Vargas, e in campionato Cavani ti promette di superare il record di gol di Maradona, allora nulla è precluso a questo bel Napoli. E seppure sia lecito pensare che l’Aik non fosse il più trascendentale degli avversari, non ditelo a Mazzarri! Lui l’ha messo in chiaro subito, nella conferenza stampa pre-Aik: “abbiamo costruito già in estate una squadra che potesse essere competitiva su due fronti. Ho due formazioni più o meno dello stesso livello che posso alternare liberamente. Vogliamo fare bene in Europa League“. Parole da scienziato; parole che diventano algoritmo, e poi teorema. E se la dimostrazione del teorema porterà anche la vittoria sulle pendici dell’Etna, allora davvero chissà dove potrà mai arrivare questo Napoli.