L’Arsenal punisce un Montpellier bello ma sprecone

Allo Stade de la Mosson, i campioni di Francia hanno ceduto 1-2 all’Arsenal, dopo una gara dal volto un po’ sfaccettato e che certo sarebbe potuta finire in pareggio. Tre punti di pura maturità per i Gunners, mentre il Montpellier ha bisogno di più concretezza sotto porta. 

Il ritorno di Giroud, l’emozione della gente, la tribuna di Wenger. Nel primo match della sua storia in Champions League, il Montpellier ha manifestato i più classici dei difetti degli inesperti, finendo per cedere alla maggiore esperienza europea dei londinesi, invero piuttosto rinunciatari nella ripresa.

In avvio, l’entusiasmo della Mousson spingeva Hilton e soci a giocare a viso aperto. La prima svolta arrivava dopo 8′, con Vermaelen ingenuo a toccare Belhanda dentro l’area. Inizialmente, l’arbitro spagnolo Velasco Carballo sembrava pronto a lasciar correre, ma una segnalazione da parte del suo team di assistenti gli faceva (giustamente) cambiare idea: dal dischetto, lo stesso Belhanda faceva secco, con il più classico dei cucchiai, l’incolpevole Mannone. La festa e l’entusiasmo dell’ex matricola terribile della Ligue 1, tuttavia, aveva vita breve: poco dopo, la squadra più esperta era capace di piazzare due giocate vincenti in pochissimi giri di lancette, prima grazie al solito Podolski e poi con l’assist di Jenkinson per il gol del redivivo Gervinho. Se la girata di Giroud al 44′ fosse entrata, i Gunners il discorso lo avrebbero chiuso, ma la notte voleva dire altro.

All’intervallo, deve esser stato persuasivo, Girard: con l’avvio di ripresa, l’Arsenal veniva sostanzialmente schiacciato dagli attacchi, centrali e laterali, dei padroni di casa, galvanizzati dall’entusiasmo del pubblico (27mila spettatori) ma inadatti a concretizzare. Il Montpellier è parso, pur meritando almeno il pari, mancare del classico centesimo per fare una lira: diverse belle giocate, difesa inglese in tilt, poca lucidità nella finalizzazione. La traversa di un Cabella ispirato quanto pasticcione al 55′ di questa serata è stata l’emblema, così come l’occasionissima (a Mannone è bastato stare fermo) di Belhanda a porta praticamente spalancata a 10′ dalla fine. Quando spendi troppo e non fai centro, il calo è dietro l’angolo e il Montpellier ha chiuso sconfitto.

Per la squadra di Wenger (oggi squalificato), 3 punti pesanti nell’economia del girone e utili anche psicologicamente: c’era e c’è bisogno di diventar cattivi e vincere soffrendo. Ha lasciato perplessi l’abbassamento del baricentro in avvio di ripresa, insieme alla discontinuità di alcuni elementi (Diaby, Gervinho), però il successo dello Shalke in Grecia autorizza a tenersi buono il successo odierno. Per il Montpellier niente paura: non ci sarà sempre l’emozione del debutto.

 

MONTPELLIERARSENAL 1-2

Montpellier: Jourdren, Yanga-Mbiwa, Bocaly, Hilton, Saihi, Belhanda, Cabella, Estrada (33′ st Herrera), Mounier (23′ st Aït-Fana), Camara (33′ st Stambouli). All. Girard.

Arsenal: Mannone, Jenkinson, Gibbs, Mertesacker, Vermaelen, Arteta, Cazorla (45′ st Coquelin), Diaby, Giroud (31′ st Ramsey), Gervinho, Podolsky (45′ st Walcott). All. Bold.

MARCATORI: 9′ Belhanda (M), 16′ Podolski (A), 18′ Gervinho (A)

ARBITRO: Velasco Carballo (Spagna)

NOTE: Ammoniti Yanga-Mbiwa (M) Belhanda (M), Diaby (A)