Il ritorno di Giroud, l’emozione della gente, la tribuna di Wenger. Nel primo match della sua storia in Champions League, il Montpellier ha manifestato i più classici dei difetti degli inesperti, finendo per cedere alla maggiore esperienza europea dei londinesi, invero piuttosto rinunciatari nella ripresa.
In avvio, l’entusiasmo della Mousson spingeva Hilton e soci a giocare a viso aperto. La prima svolta arrivava dopo 8′, con Vermaelen ingenuo a toccare Belhanda dentro l’area. Inizialmente, l’arbitro spagnolo Velasco Carballo sembrava pronto a lasciar correre, ma una segnalazione da parte del suo team di assistenti gli faceva (giustamente) cambiare idea: dal dischetto, lo stesso Belhanda faceva secco, con il più classico dei cucchiai, l’incolpevole Mannone. La festa e l’entusiasmo dell’ex matricola terribile della Ligue 1, tuttavia, aveva vita breve: poco dopo, la squadra più esperta era capace di piazzare due giocate vincenti in pochissimi giri di lancette, prima grazie al solito Podolski e poi con l’assist di Jenkinson per il gol del redivivo Gervinho. Se la girata di Giroud al 44′ fosse entrata, i Gunners il discorso lo avrebbero chiuso, ma la notte voleva dire altro.
All’intervallo, deve esser stato persuasivo, Girard: con l’avvio di ripresa, l’Arsenal veniva sostanzialmente schiacciato dagli attacchi, centrali e laterali, dei padroni di casa, galvanizzati dall’entusiasmo del pubblico (27mila spettatori) ma inadatti a concretizzare. Il Montpellier è parso, pur meritando almeno il pari, mancare del classico centesimo per fare una lira: diverse belle giocate, difesa inglese in tilt, poca lucidità nella finalizzazione. La traversa di un Cabella ispirato quanto pasticcione al 55′ di questa serata è stata l’emblema, così come l’occasionissima (a Mannone è bastato stare fermo) di Belhanda a porta praticamente spalancata a 10′ dalla fine. Quando spendi troppo e non fai centro, il calo è dietro l’angolo e il Montpellier ha chiuso sconfitto.
Per la squadra di Wenger (oggi squalificato), 3 punti pesanti nell’economia del girone e utili anche psicologicamente: c’era e c’è bisogno di diventar cattivi e vincere soffrendo. Ha lasciato perplessi l’abbassamento del baricentro in avvio di ripresa, insieme alla discontinuità di alcuni elementi (Diaby, Gervinho), però il successo dello Shalke in Grecia autorizza a tenersi buono il successo odierno. Per il Montpellier niente paura: non ci sarà sempre l’emozione del debutto.
MONTPELLIER–ARSENAL 1-2
Montpellier: Jourdren, Yanga-Mbiwa, Bocaly, Hilton, Saihi, Belhanda, Cabella, Estrada (33′ st Herrera), Mounier (23′ st Aït-Fana), Camara (33′ st Stambouli). All. Girard.
Arsenal: Mannone, Jenkinson, Gibbs, Mertesacker, Vermaelen, Arteta, Cazorla (45′ st Coquelin), Diaby, Giroud (31′ st Ramsey), Gervinho, Podolsky (45′ st Walcott). All. Bold.
MARCATORI: 9′ Belhanda (M), 16′ Podolski (A), 18′ Gervinho (A)
ARBITRO: Velasco Carballo (Spagna)
NOTE: Ammoniti Yanga-Mbiwa (M) Belhanda (M), Diaby (A)