Il grido di Pardew: “nel calcio ci vuole la tecnologia”

Ennesimo caso, ennesimo giallo, ennesimo gol fantasma. E’ successo oltremanica, ieri a Goodison Park, dove l’Everton è stato raggiunto sul 2-2 dal Newcastle, dopo l’annullamento di due gol regolari. E se sul primo c’è il canonico errore di valutazione del guardalinee, sul secondo aleggia lo spettro dell’ormai celebre “gol di Muntari“. I tifosi della sponda blu del fiume Mersey hanno dovuto soffocare in gola il grido di esultanza quando il pallone di Anichebe è stato visto oltrepassare la linea di porta da tutti, ma non dalla terna arbitrale. E, mentre i telecronisti gridavano al gol, in molti avranno pensato: “non sarebbe ora di introdurre la tecnologia almeno in questo campo?”

PARDEW SOLIDALE- Non in molti, forse tutti lo hanno fatto. Tant’è che nelle interviste post-partita, dopo il legittimo sfogo di David Moyes (tecnico dell’Everton), a rincarare la dose ci ha pensato nientemeno che il suo avversario diretto. L’allenatore del Newcastle, Alan Pardew, nonostante la gioia per il pareggio strappato in extremis, non ha potuto nascondere il suo disappunto: “questi episodi cambiano le partite. Capisco la rabbia di David. E’ molto tempo che vado dicendo che la tecnologia in queste situazioni deve essere introdotta. Se ci fosse stata oggi l’Everton avrebbe probabilmente vinto la partita“. Un gesto importante; una mano tesa nei confronti dell’avversario. Sarà pur vero che la moviola in campo snaturerebbe l’essenza del calcio, ma almeno nel caso dei gol fantasma un’apertura alle novità tecnologiche non farebbe che migliorare lo spettacolo, e spegnere sul nascere le polemiche. L’ennesimo caso sarà solo un altro della lista, o sarà quello che attirerà l’attenzione dell’UEFA. Nel frattempo piccoli “gol di Muntari” crescono.