Home » Verso la Champions: il Girone G

BARCELLONA: SEMPRE UGUALI?– Sicuramente il Barcellona resta la squadra che più di tutte mette soggezione agli avversari. Del resto la storia recente del calcio ha visto i blaugrana indiscutibilmente ai vertici del calcio europeo e mondiale, e non può che essere così quando tanti campioni riescono ad amalgamarsi e formare una macchina perfetta. Ciò che il mondo si chiede è: con Villanova non è cambiato nulla? Riuscirà il neo tecnico a riprodurre esattamente la macchina schiacciasassi degli anni passati? Le idee sembrano in continuità con quelle del predecessore, ma si sa, i cloni non esistono. La squadra non ha praticamente punti deboli, la rosa corta è una scelta e fino ad oggi non è stata un ostacolo poi così terribile per i successi della squadra catalana. Un neo si può individuare forse nel portiere Victor Valdes, cui molti attribuiscono non poche responsabilità per la sconfitta in supercoppa contro gli eterni rivali del Real. Detto questo, sarà difficile vedere Messi e compagni eliminati al gironcino…

BENFICA: IN CHAMPIONS PER MIGLIORARE ANCORA– Seconda stagione consecutiva nella massima competizione europea per gli uomini di Jorge Jesus, che l’anno scorso avevano celebrato il ritorno dopo tre anni di Europa League con un ottimo approdo ai quarti dove furono eliminati (senza sfigurare) dai futuri campioni del Chelsea. Visto che si punta sempre a migliorare, quest’anno il Benfica parte come potenziale sorpresa del torneo. La sconfitta della passata stagione nella corsa scudetto contro i rivali del Porto non deve illudere: le squadre portoghesi in Europa sanno far male (lo sa bene l’Udinese di Guidolin). Sulle spalle del bomber Cardozo la responsabilità di una squadra che ha fame e voglia di tornare agli antichi splendori.

SPARTAK MOSCA: DI NUOVO TRA LE GRANDI– Solo un anno è durata l’assenza dello Spartak tra le grandi d’Europa, che questa volta approda in Champions arrivando secondo in un campionato sempre più difficile come quello russo. Ormai le squadre dell’est europa fanno paura per la loro forza fisica, e possono dirsi ormai mature dal punto di vista delle competizioni europee, dove tra Champions ed Europa League sono di anno in anno sempre più protagoniste. Non che manchino i piedi buoni nella squadra della capitale russa. L’esterno sinistro Dimitri Kombarov è stato recentemente elogiato dal neo ct Capello, uno che non ha certo il complimento facile, e giocatori del calibro di Welliton, Emenike e Kallstrom possono rendere gli uomini di Unai Emery una squadra tosta per chiunque.

CELTIC GLASGOW: SALVATE IL SOLDATO SAMARAS– Dopo il ritorno al successo nel campionato scozzese, il Celtic vuole tornare protagonista anche in Europa, dove l’ultima impresa risale al 2003 con la finale di Coppa Uefa persa contro il Porto. Il giocatore ad oggi più rappresentativo è il greco Samaras, reduce da un buon europeo e desideroso di mettersi in borsa davanti alle grandi d’Europa. Dipenderanno molto da lui le speranze degli scozzesi, che partono comunque da sfavoriti nel girone. Eppure la compagine bianco-verde dovrà rinunciare al greco (infortunato al gomito) almeno per la gara d’esordio contro il Benfica. La metà della Scozia che tifa Celtic spera in una rapida guarigione, altrimenti saranno guai.

PASSERANNO IL TURNO… – Praticamente impossibile immaginarsi gli ottavi di Champions senza il Barcellona. Villanova e i suoi possono dunque dormire sogni tranquilli, anche se l‘eliminazione del Manchester United della scorsa stagione ha creato un precedente su cui le big d’europa farebbero bene a riflettere. Se diamo però per scontato il passaggio dei blaugrana in testa al girone, per niente scontato è il nome della squadra che si qualificherà come seconda. Parte forse in leggero vantaggio la squadra di seconda fascia, il Benfica semifinalista in Europa League due anni fa e giunta fino ai quarti di finale nella scorsa Champions. Ma i portoghesi faranno bene a guardarsi da uno Spartak voglioso di riscattare in Europa una partenza non brillantissima in campionato. Parte un po’ indietro il Celtic, ma nessuno viene a giocare la Champions per fare la cenerentola, e il carattere degli scozzesi abbinato al tifo dei loro supporters  può riservare brutte sorprese agli avversari.