Home » Top e flop della 3a giornata di Serie A

I migliori e i peggiori della terza giornata di Serie A. Il Chievo si inchina a un super Hernanes, il Milan toppa ancora anche per via di un Boateng irriconoscibile.

 

Top

Hernanes: fa a fette da solo il Chievo. Segna due gol, uno più bello dell’altro, e propizia quello di Klose con una giocata sublime. Quando è in giornata è uno dei pochi che sa vincere da solo le partite. Se trovasse anche la continuità, questa Lazio apparsa più solida che mai potrebbe davvero pensare in grande.

Mirko Vucinic: senza un vero e proprio top player davanti, la Juve non può prescindere dall’estro del montenegrino. Lo si è visto a Genova dove il suo ingresso, assieme a quello di Asamoah, è stato decisivo per raddrizzare una partita che si era messa veramente male. In poco più di mezzora firma un assist e mezzo e segna il rigore del sorpasso. Più decisivo di così…

Goran Pandev: al rientro dopo le due giornate di squalifica rimediate in Supercoppa, veste subito i panni del protagonista guidando il Napoli al successo contro il Parma. Si procura il rigore trasformato da Cavani, sigla personalmente il raddoppio sfruttando l’invito di Hamsik e serve a Insigne l’assist del definitivo 3-1.

 

Flop

Kevin Prince Boateng: dov’è finito il guerriero esplosivo che si è ammirato nei primi due anni in rossonero? Con le cessioni di Ibra e Thiago, dovrebbe essere lui a prendere per mano il Milan. Invece ha deluso in tutte e tre le prime uscite stagionali. Tirare da fuori area, peraltro con scarso profitto, non basta per essere il leader di una squadra.

Nicolas Burdisso: è difficile dire chi abbia fatto più danni tra lui e Piris. La citazione va all’argentino, leader di una difesa che, in 20 minuti, ha fatto acqua da tutte le parti. Il pasticciaccio in coabitazione con Stekelenburg che ha favorito il 3-2 di Gilardino è uno di quelli da mettersi le mani nei capelli.

Mario Sampirisi: finchè non entra Asamoah fa anche una discreta figura, poi con l’ingresso del ghanese inizia il disastro. Troppa la forza fisica da contrastare e il giovane centrocampista rossoblu va in tilt. Ingenuo sul rigore che consente alla Juve di mettere la freccia, spaesato sul gol del 3-1. Deve ancora crescere, magari affrontando avversari più morbidi.