Ibrahimović su Inzaghi: “Non è un calciatore, ma un killer”
Zlatan Ibrahimović torna a parlare, e lo fa a 360° in un’intervista rilasciata al quotidiano francese “L’Equipe“. Molti sono gli argomenti trattati: obiettivi stagionali con il PSG, il suo rendimento, e il suo passato. Un passato sicuramente ricco di ricordi ma, soprattutto, di compagni di viaggio e di maestri. Tra i tanti, Ibra parla dell’ex compagno di reparto Pippo Inzaghi: “Filippo Inzaghi non è proprio un calciatore, però possiede un enorme istinto omicida davanti a una porta. E’ la sua qualità“. Un’affermazione che nasce dopo aver fatto un’accurata autocritica: “Non credo di avere l’istinto del killer come attaccante. Anche se si può imparare. Se sono un attaccante spietato, lo devo alle ore di allenamento fatte per mettermi in testa che, segnare gol, è la mia missione essenziale”
Un pensiero va, poi, a Fabio Capello e José Mourinho, due allenatori che lui considera maestri, e ritiene siano stati fondamentali ai fini della sua crescita. Lo svedese precisa: “Capello appartiene alla scuola tradizionale, mi diceva che non segnavo abbastanza e che per lui l’essenziale era fare gol, non giocare bene. Mourinho, invece, appartiene alla nuova generazione e ti chiede anche di giocare bene. Questa è l’unica differenza tra i due”
Infine, torna a parlare degli obiettivi stagionali del PSG. Sembra non essere più ossessionato dalla Champions League, focalizzando l’attenzione principalmente sul campionato: “Un torneo difficile, non meno di altri campionati, e dal punto di vista fisico tutti i giocatori sono possenti come me, non me l’aspettavo e mi ci devo abituare. E poi tutti ci vogliono battere. La gente vuole che il Psg fallisca. Ma questo atteggiamento mi stimola ancora di più. Per noi è importante vincere il campionato. Poi prendiamo le partite una alla volta in Champions, dove il Psg manca d’esperienza, anche se non vuol dire che non possiamo credere in noi stessi“.