CHELSEA: LA QUALITA’ CHE SCOTTA – Chi aveva negli occhi il Chelsea campione d’Europa sornione e abbottonato si è dovuto subito ricredere. L’evoluzione dei blues da squadra “difensiva” a squadra molto offensiva è meno sorprendente di quanto sembri: Roberto Di Matteo è sempre stato un allenatore coraggioso, nel West Bromwich le sue partite finivano spesso col segno over. Nel finale della scorsa stagione, da buon italiano, ha saputo fare di necessità virtù e snaturando il suo calcio ha centrato il massimo degli obiettivi. Adesso, grazie a una campagna acquisti che gli ha regalato funamboli come Hazard, Marin e Oscar, può impostare il Chelsea come più gli piace. Il problema è che tutta questa qualità, paradossalmente, ha scalfito le certezze di cui John Terry e compagni si nutrivano. La quadratura del cerchio non è ancora stata trovata e la fase difensiva, prima punto di forza, si sta rivelando abbastanza carente. Per la Juventus è una grandissima occasione: bisogna sfruttare la fase di assestamento dei blues e colpirli grazie alle strutture oliate di Antonio Conte. Ma occhio, il clima dello Stamford Bridge è sempre incandescente…
JUVENTUS: L’ENTUSIASMO AL POTERE – Tre anni di assenza sembrano un secolo. La Champions League è una competizione particolare in casa Juve, evoca trionfi ma anche giornate da cancellare in tutti i modi. L’artefice del ritorno è Antonio Conte, che non metterà mai la sua squadra tra le favorite ma che di sicuro crede moltissimo nell’impresa. Tolte Real, Barcellona e Manchester nessun team appare superiore alla Vecchia Signora. Certo, l’esperienza è un’arma fondamentale nella massima competizione europea (l’esempio del Manchester City è alquanto esplicativo) ma l’entusiasmo e l’abitudine a vincere che ormai contagiano questo gruppo potrebbero fare la differenza. Il girone è tutt’altro che impossibile, per i bianconeri sarà importantissimo iniziare col botto. Sin dalla trasferta di Londra. A quel punto non ci stupiremmo di vedere Buffon e compagni chiudere al primo posto.
NORDSJAELLAND: LA PERFETTA SCONOSCIUTA – “Nordsjaelland, e chi è?”. A quanti è scappata questa esclamazione dopo i sorteggi dei gironi? Ve lo diciamo noi: a molti. Il 2012 è un anno da ricordare con i lucciconi agli occhi per i fan della squadra di Farum, cittadina danese appartenete alla regione di Hovedstaden. Sotto la guida di Kasper Hjulmand, i rossogialli (guai a invertire l’ordine dei due colori) hanno centrato il primo scudetto della loro ventennale storia e di conseguenza la prima partecipazione alla Champions League. Lo stadio “Farum Park” ha una capienza massima di 10mila spettatori: i molti juventini che già pregustavano una trasferta diversa dal solito dovranno ricredersi. Il valore tecnico è quello che è, ma del Nordsjaelland balza all’occhio la diversità rispetto al resto delle compagini danesi. Più che su corsa e fisicità, la formazione di Hjulmand punta sul possesso palla. Una tattica che al cospetto di avversari più blasonati dovrà essere modificata. I calciatori più celebri? Il capitano Ncolai Stokholm, 36 anni e 2 presenza con la Danimarca, e il trequartista Anders Christiansen, riciclato interno da Hjulmand ma dotato di un destro davvero niente male.
SHAKHTAR DONETSK: PERICOLO COSTANTE – Giocare contro la squadra di Mircea Lucescu non è mai semplice, per nessuno. La vecchia volpe del calcio ucraino è riuscita ad “europeizzare” i numerosi brasiliani della sua rosa: Willian, Eduardo, Douglas Costa e Ilsinho giocano a calcio con un mix di fantasia tutta latina e sagacia tattica del Vecchio Continente. Da anni il club dei petrolieri compete con le migliori d’Europa, dando filo da torcere a chiunque ma mancando sempre il salto di qualità. Questa stagione sa tanto di ultima spiaggia per le ambizioni internazionali di capitan Srna e compagni: nell’aria c’è già odore di rivoluzione. Il girone non appare particolarmente facile, tanto per usare un eufemismo, ma l’esperienza e l’amalgama potrebbero giocare brutti scherzi alle super favorite Chelsea e Juventus.
PASSERANNO IL TURNO… – Abbiamo detto tutto sopra: il Nordsjaelland è tagliato fuori dai giochi, almeno sulla carta. La Juventus non appare inferiore al Chelsea di Roberto Di Matteo e ha il dovere di ambire alla massima posizione. Lo Shakhtar come mina vagante era tra le migliori che potesse capitare, ma italiani e inglesi partono inevitabilmente con i favori del pronostico. Per la squadra di Lucescu sarà importantissimo fare bottino pieno con la cenerentola danese e poi giocarsi tutto tra le mura amiche con i blues e i bianconeri. E in Ucraina non è mai semplice…
IL CALENDARIO
19/09 Chelsea – Juventus (rit. 20/11)
19/09 Shakhtar Donetsk – Nordsjaelland (rit. 20/11)
02/10 Juventus – Shakhtar Donetsk (rit. 05/12)
02/10 Nordsjaelland – Chelsea (rit. 05/12)
23/10 Nordsjaelland – Juventus (rit. 06/11)
23/10 Shakhtar Donetsk – Chelsea (rit. 06/11)
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