MALAGA: DARE UN SENSO AI PETROLDOLLARI – Riuscirà il club dello sceicco Al-Thani ad imporsi e dimostrarsi la sopresa del girone, o addirittura d’Europa? Gli uomini del cileno Manuel Pellegrini hanno terminato lo scorso campionato agguantando i preliminari di Champions per sole due distanze dagli attuali campioni di Europa League dell’Atletico Madrid. Il denaro del patron qatariota pare stia fruttando qualcosa in campionato e adesso è giunta l’ora di vedere se gli spagnoli sapranno dire la loro anche di fronte ai colossi di Champions. Di storia il Málaga ne ha poca e nel palmarès, a livello europeo, conta solo una Coppa Intertoto nel 2002. Dall’anno della sua fondazione ha trascorso più della metà dell’esistenza nelle seire minori, complici anche alcuni problemi finanziari occorsi in passato che ne hanno rallentato la crescita. Il quarto posto ottenuto la passata stagione rappresenta il miglior piazzamento mai avuto in Primera Liga, fondamentale per fiondarla agli spareggi vinti contro il Panathinaikos (2-0 all’andata in casa propria, 0-0 al ritorno).
MILAN: OCCASIONE D’ORO – Di questa competizione, i rossoneri di Allegri ne sanno molto, dall’alto delle sette coppe vinte nell’Europa che conta. Certo, il mercato di questo Milan ha deluso le aspettative, tanto in entrata tanto (soprattutto!) in uscita con gli addii di tasselli importanti come Ibrahimović e Thiago Silva. La formazione che scenderà in campo in Champions probabilmente non sarà all’altezza delle altre grandi dei gironi, ma il Diavolo rimane sempre il club più titolato al mondo, il Milan dei record per coppe vinte. Dicevamo delle sette Champions League vinte, dal ’62/’63 (quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni) all’ultima del 2006/2007. E poi due Coppe delle Coppe, cinque Supercoppe Uefa e quattro Mondiali per club. Quanto basta per fare paura alle dirette concorrenti per il titolo. Nonostante manchino grandi nomi, comunque, in attacco non c’è da scherzare con un Pazzini in piena voglia di riscatto dopo la deludente avventura all’Inter e un Bojan che come il Pazzo ha bisogno di risollevarsi. Il tutto condito con un sempre promettente El Shaarawy e Boateng a dare imprevedibilità sulla trequarti. Confortano i nuovi arrivi di De Jong, che rappresenterà il leader del centrocampo e a preoccupare forse un po’ di più è il reparto difensivo. Bene Zapata, e si spera che il giovane e roccioso Acerbi riesca a reggere il confronto in un simile palcoscenico.
ZENIT S.P.: MOMENTO DI MASSIMA FORMA – Lo Zenit è una grande squadra. Arcigna, forte fisicamente e mentalmente. Era temuta prima e lo è ancora di più adesso con il doppio acquisto di grandi giocatori come il brasiliano Hulk e il belga Witsel. Un investimento totale di ottanta milioni di euro che ha preso di sorpresa, più che gli avversari della Prem’er Liga, le dirette concorrenti della Champions League appunto. Due sostanziosi innesti a completamento di una rosa già interessante che può contare anche del centrocampista portoghese Danny, altro elemento in grado di fare la differenza. Per lo Zenit questa potrebbe essere il momento giusto per dimostrare di ambire alla vetta d’Europa. In realtà la consacrazione dei russi in Europa sarebbe già avvenuta nel 2007/2008, quando lo Zenit di Advocaat ha fatto terra bruciata in Coppa Uefa stendendo formazioni di spessore come Villarreal, Olympique Marsiglia, Bayer Leverkusen, ma soprattutto bastonando il Bayern Monaco in semifinale (andata in casa dei bavaresi finita 1-1, ritorno 4-0). Poi il 2-0 in finale contro il Glasgow Rangers ha regalato il trofeo ai “Vagabondi”. Non paghi del successo ottenuto in Uefa, la banda di Advocaat ha potuto mettere in bacheca anche la Supercoppa Europea imponendosi per 2-1 contro i giganti del Manchester United. L’anno seguente i russi hanno provato a competere nel difficoltoso girone di Champions formato da Real Madrid, Juventus e Bate Borisov, ma sono riusciti solo a qualificarsi in terza posizione ed accedere così alla Coppa Uefa. Adesso, con un tecnico di alto livello come Luciano Spalletti, lo Zenit è pronto per tornare a farsi sentire e minacciare anche i “top club”. Le vittorie nazionali ora non bastano più e il diciottesimo posto nel Ranking Uefa potrebbe ancora migliorare. Milan avvisato.
PASSERANNO IL TURNO… – Quello che è certo è che nessuna delle quattro avrà vita facile. Il Milan, soprattutto, avrà addosso un carico di responsabilità maggiore rispetto alle concorrenti e questo torneo sarà un banco di prova importante per capire di che pasta sono fatti i rossoneri. Escluso il Milan, quindi, è lo Zenit la seconda squadra favorita per il passaggio del turno. Spalletti sicuramente punterà molto al farsi valere in questa competizione e l’ingaggio di Hulk e Witsel fa capire che anche la società ci crede. All’Anderlecht, che rimane comunque una buona formazione, diamo l’appellativo di “squadra cuscinetto”, anche se si sa che nelle gare di andata e ritorno non vi è nulla di certo. Curiosità per il Málaga di Pellegrini, che cercherà di dimostrarsi squadra di prospettiva.
CALENDARIO
18/09/2012 (rit. 21/11/2012): Milan-Anderlecht, Málaga-Zenit S.P.;
03/10/2012 (rit. 04/12/2012): Anderlecht-Málaga, Zenit S.P.-Milan;
24/10/2012 (rit. 06/11/2012): Málaga-Milan, Zenit S.P-Anderlecht.
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