Saranno famosi

Segnatevi i loro nomi gente: fra qualche anno ne riparleremo. Le idee al potere, la gioventù e la sfrontatezza di chi possiede ambizioni infinite. Sono ingredienti che rivalutiamo solo adesso, in tempi di crisi, ma che in realtà fanno sempre la differenza.

Quando i nostri dicono che gli allenatori italiani sono i migliori non peccano di presunzione: è la verità. Trovare un’altra scuola calcistica che annovera un fascia media come quella del Belpaese è davvero impensabile. La vera magia di Coverciano non sono i Capello o gli Ancelotti: i fuoriclasse della panchina, anche se noi eccediamo in questo, esistono dappertutto. Così come i Pioli e i Di Carlo. La nostra diversità ce la danno i Cozza, i Vivarini, i Buso, i Battistini. Ebbene sì, nessun paese annovera tra le proprie fila tecnici di terza o quarta categoria così bravi.

Andate a osservare una partita del Catanzaro, del Perugia, dell’Aprilia o del Gavorrano e vi accorgerete che almeno la sopravvivenza è garantita. Nel nuovo torneo di serie B ben 7 allenatori sono esordienti e 5 di essi provengono dalla Lega Pro: c’è da scommettere che il risultato, come minimo, verrà eguagliato l’anno venturo. Proviamo a conoscere meglio alcuni di questi giovani pensatori che si cimentano nei campi di provincia. Ricordatevi che saranno famosi…

Francesco Cozza – La sua storia da calciatore non ha bisogno di presentazioni. Trequartista a tutto tondo, ottimo con i piedi e bravo anche in zona gol, a volte croce ma più spezzo delizia per le sue squadre. Non erano in molti a pronosticare un futuro roseo per la sua nuova carriera: Cozza li ha smentiti. Un anno a Catanzaro e subito promozione nell’ex C1, grazie a un 3 – 4 – 3 allestito per dominare il gioco e avere sempre la superiorità numerica in entrambe le fasi. Per le sue doti caratteriali e tecniche, l’ex capitano della Reggina è oggi l’unico allenatore manager dei campionati italiani. Qualcosa vorrà pure dire…

Vincenzo Vivarini – Ex attaccante nelle categorie inferiori, il tecnico dell’Aprilia è attualmente tra i migliori valorizzatori dei giovani. Non solo offre loro spazio e possibilità di crescita, ma riesce anche ad amalgamarli in modo da creare squadre molto competitive. A Chieti gli chiesero la salvezza e lui sfiorò i playoff, stessa cosa ad Aprilia ma stavolta con un epilogo più dolce. Adesso se la gioca per la promozione: i suoi hanno trovato una granitica quadratura del cerchio e con un frizzante 4 – 4 – 2 asfaltano senza regola gli avversari. 8 gol nelle prime due partite di Seconda Divisione e un futuro che sorride.

Renato Buso – Allenatore del Gavorrano, in estate è stato a un passo dall’Empoli. Ex ala destra, pratica un 4 – 3 – 3 per certi versi zemaniano ma profondamente organizzato anche nella fase difensiva. Nella passata stagione l’attacco dei toscani fu tra i più prolifici in Italia e mise in vetrina un Fioretti che siglò ben 33 reti. L’esperienza nella Primavera fiorentina si è rivelata fondamentale: con lui si cresce sotto tutti i punti di vista. Per preparazione e personalità è destinato a scalare almeno due gradini.

Pierfrancesco Battistini – Il calcio perugino ha trovato il suo idolo. Dopo anni bui, nel capoluogo umbro è riesplosa la passione per i grifoni. Merito di questo romano che, nonostante i soli 41 anni, possiede un carisma e una leadership all’interno del gruppo straordinari. Doppio salto dalla serie D alla Prima Divisione e partenza sprint per agguantare la cadetteria. I suoi sanno essere sia belli che pratici: con semplicità e chiarezza di contenuti sta ottenendo il massimo dei risultati.

Roberto Cappellacci – Ha 46 anni l’allenatore del Teramo. Nella passata stagione, in serie D, i marchigiani realizzarono ben 93 reti. Modulo zemaniano anche per lui, che in questo scorcio iniziale di Seconda Divisione sembra più attento alla fase difensiva. Gli va dato il merito di aver leggermente scosso la quiete di una piazza che poco facilmente si lascia andare agli entusiasmi del calcio.

Luca Prina – Faccia pure gli scongiuri ma ancora non ha fallito una stagione da tecnico. Prese la Virtus Entella due anni fa, salvandola in Seconda Divisione e gettando le basi per l’insperato quinto posto del passato torneo. Il modulo a rombo diverte i tifosi liguri: grazie al ripescaggio hanno scalato un gradino e adesso sognano la serie B. L’inizio è stato eccellente, due vittorie su due.

Diego Zanin – Doppio salto, così come Battistini, dalla D alla Prima Divisione con il Treviso. Di lui stupisce la capacità di mantenere sempre sereno il gruppo, lavorando con il sorriso e praticando un gran bel calcio. Le sue squadre devono arrivare in porta solo ed esclusivamente con azioni manovrate. Adesso allena il Venezia, ancora in Seconda, con l’obbligo di vincere. Un altro tecnico da seguire con la massima attenzione…

Francesco Costantino – Allena la Vigor Lamezia, squadra della sua città. Fino al 2010 non era mai andato oltre la serie D, ma ha prontamente dimostrato di meritare il mondo professionistico. Ha dato filo da torcere a Catanzaro e Perugia nella passata stagione, pur avendo un organico di qualità inferiore. Gioca con il 4 – 2 – 3 – 1 e ogni calciatore sa sempre cosa fare in campo. Ha studiato Spalletti: con le dovute proporzioni lo ricorda molto.