Berlusconi: “Il Milan andrà a un milanista”
Non mancano le tensioni in casa Milan. Tensioni che riguardano il rapporto tra l’allenatore Allegri e la società. Nonostante le varie smentite dell’ad Adriano Galliani, sembra proprio che il matrimonio tra il tecnico toscano e il club di Via Turati stia andando verso la conclusione. Tanti i motivi a causa dei quali si è arrivati a questa situazione: diversi punti di vista sulle operazioni di mercato, questione infortuni, “manita” subita in amichevole dal Real Madrid ma, soprattutto, le divergenze sugli obiettivi stagionali. Dopo le partenze di Thiago Silva e Zlatan Ibrahimović, e un mercato non proprio entusiasmante, Allegri parla di terzo posto in campionato. Immediatamente arriva la risposta di Galliani, attraverso le operazioni di mercato che hanno portato a Milanello i vari Pazzini, Bojan e De Jong. Secondo l’ad rossonero, in seguito a questi acquisti, il Milan sarebbe nuovamente in grado di lottare per lo scudetto.
Il Presidente Silvio Berlusconi, che non è mai impazzito di gioia per Allegri, pensa già al futuro del suo Milan: vorrebbe affidare la squadra proprio ad un milanista. Le ipotesi in ballo sono varie: la prima scelta sarebbe l’ex Carlo Ancelotti (se dovesse fallire la sua missione al PSG), a cui andrebbe affiancato il “mediatico” Pippo Inzaghi e Rino Gattuso sulla panchina della Primavera. E se Allegri dovesse andar via già a Gennaio, ci sarebbe l’ipotesi di Tassotti, a cui verrebbe affidato il compito di traghettare la squadra verso la fine del campionato.
In caso di non fallimento di Ancelotti, Berlusconi chiuderebbe volentieri un occhio e aprirebbe le braccia verso un altro allenatore che stima molto: Pep Guardiola. Idea tanto affascinante, quanto complicata.
Infine, come ultima ipotesi, la dirigenza rossonera potrebbe decidere di valorizzare una risorsa che già si ritrova in casa: Billy Costacurta. Seguendo il modello Inter-Stramaccioni applicato dai cugini milanesi, l’ex difensore potrebbe caricarsi sulle spalle il peso di una squadra (eventualmente) in difficoltà, per poi essere riconfermato sulla panchina se i risultati dovessero essere soddisfacenti. Insomma, saranno mesi infuocati per la panchina rossonera.