Verso la Champions: il Girone A
PORTO: VINCERE SENZA HULK– L‘FC Porto si presenta ai nastri di partenza della Champions’ League per la ventiseiesima volta nella sua storia, da quando nel 1893 venne fondato come club “dedito alla pratica dell’eccentrico gioco inglese noto come il calcio”. La pluridecorata formazione di Oporto ha sempre dominato in patria (26 campionati e 16 coppe nazionali in bacheca), diventando negli anni ’80 una realtà europea di grande rilievo. Nel 1987, guidata dai gol di Fernando Gomes, la compagine lusitana ha vinto, in rapida successione, Coppa dei Campioni e Supercoppa europea. I Dragões sono tornati sul tetto d’Europa con l’avvento di un allenatore speciale; un tecnico che sarebbe diventato, di lì a poco, uno dei personaggi più influenti del calcio mondiale. Trattasi ovviamente di Josè Mourinho che, contro ogni pronostico, conquistò la Champions’ League 2003/2004 (dopo aver trionfato l’anno precedente in Coppa UEFA). L’erede formale dello “Special One”, Andrè Villas Boas, non è stato da meno e nel 2011 ha trionfato in Europa League (nella finale tutta portoghese contro lo Sporting Braga). Protagonista di quell’avventura europea fu Hulk, e non potrà esserlo della prossima: lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti lo ha soffiato ai lusitani negli ultimi giorni di mercato. Il suo successore, il colombiano Jackson Martìnez, ha assicurato che non lo farà rimpiangere; il suo biglietto da visita nella Supercoppa portoghese (gol vittoria al 90′ contro l’A. Acadèmica de Coimbra) parla per lui. Proprio la grande varietà di attaccanti (Martìnez, Rodrìguez, Klèber e Varela) è l’arma in più del Porto, “rinforzato” in mediana dalla non-cessione di João Moutinho al Tottenham. Non brilla la difesa, dove la propensione al gol di Rolando e Otamendi non è supportata da grandi capacità tecniche. Nel complesso, però, i Dragões (noni nel ranking UEFA) sono seriamente candidati al passaggio del turno.
DINAMO KIEV: IN CERCA DI RISCATTO- La squadra della seconda fascia del girone A sarà la Dinamo Kiev: società dalla grande storia nazionale ed internazionale. Nel 1954, infatti, gli ucraini, furono il primo club non-moscovita a vincere nell’Unione Sovietica, con il trionfo nella Coppa dell’URSS. In mezzo a tante vittorie in patria, la Dinamo ha ben figurato in Europa sia negli anni ’70 che negli anni ’90. Da Bazylevych e Lobanovskiy (diventati poi allenatori dei biancoblù) a Rebrov e Shevchenko: sono cambiati i tempi, ma non il tasso tecnico. Guidata da questi talenti puri, la Dinamo Kiev ha sfiorato più volte il massimo titolo europeo. In compenso, nel 1975 e nel 1986, ha conseguito la vittoria di due Coppe delle Coppe (con annessa Supercoppa Europea nel 1975 dopo aver battuto il Bayern Monaco). La compagine ucraina, allenata oggi da Yuri Semin, parteciperà alla Champions’ per la 32.ma volta nella sua storia; questo dopo aver superato Feyenoord e Borussia Mönchengladbach nei preliminari. Contro la squadra tedesca, la rete che ha scacciato i fantasmi è stata messo a segno dal 23enne nigeriano Ideye Brown. Ancora prematuro considerarlo una stella, ma i 10 gol realizzati finora (tra campionato e preliminari) non possono essere sottovalutati. Semin può contare anche sul bomber Milevskiy, e su un centrocampo ben assortito, con le conferme di Gusev e Yarmolenko, oltre agli innesti eccellenti di Miguel Veloso e Niko Kranjčar. Fragile in difesa, la squadra ucraina ha dalla sua la grande esperienza europea, che dovrà sfruttare per riscattare la figuraccia dell’anno scorso (con l’ultimo posto nel girone). La strada è però impervia.
PSG: PROVACI ANCORA IBRA!- Autentica mina vagante della terza fascia, il Paris Saint-Germain è stato assegnato al gruppo A: di sicuro nella capitale francese sanno che poteva andare peggio. Dal 1970, anno di fusione del Paris FC con lo Stade Saint-Germain (e nascita dell’odierno PSG), i transalpini sono usciti dall’anonimato assoluto solo con l’avvento in società di grandi investitori: negli anni ’90 Canal+ e oggi lo sceicco Al-Khelaïfi. Nell’ultimo biennio, con Ancelotti allenatore e Leonardo direttore sportivo, il PSG ha costruito una formazione potenzialmente devastante: basti pensare che il terzino Van der Wiel è stato “solo” la ciliegina (da 6 milioni di euro!) su una torta “composta” da Mènez, Pastore, Thiago Motta, Lavezzi, Thiago Silva ed Ibrahimović. Imperativo categorico: aggiornare un palmarès europeo bloccato dal 1996; fermo da quel gol di Bruno N’Gotty contro il Rapid Vienna nella finale di Coppa delle Coppe. Questa stagione finora il PSG ha balbettato, racimolando 6 punti in 4 gare, e segnando solo 4 gol: tutti, peraltro, a firma del fenicottero di Malmö. Per lui l’ennesima sfida europea: dopo le beffe con Barcellona e Inter (vincenti dopo il suo addio), Ibra prova di nuovo a scrollarsi di dosso l’etichetta di “perdente in Champions'”. Le premesse ci sono tutte: il PSG sulla carta può battere chiunque, anche se ancora mancano l’alchimia, la coralità e l’amalgama del gruppo. Tutti valori fondamentali: ad Ancelotti l’arduo compito di ottenerli prima possibile. Solo allora per i francesi niente sarà impossibile.
DINAMO ZAGABRIA: VITTIMA SACRIFICALE?- Chiude il gruppo A la compagine croata della Dinamo Zagabria, 82.ma nel ranking UEFA. Nata nel secondo dopoguerra dalla fusione di tre squadre di Zagabria (HAŠK, HŠK Građanski e Concordia), la Dinamo giunge quest’anno alla sua 15.ma presenza alla massima competizione europea per club. Con l’Hajduk Spalato si contende da sempre il titolo croato: alla dominazione in patria fa, però, da contraltare il consueto ruolo di sparring partner in Europa. I croati, allenati da Ante Čačić, puntano sull’esperienza di Šimunić e Tonel in difesa, e si affidano ai piedi sapienti del brasiliano Sammir. L’atmosfera allo stadio Maksimir è sempre molto calda; difficile pensare, però, che i ragazzi di Čačić possano mettere i bastoni fra le ruote a Dinamo Kiev, Porto e PSG, specialmente nelle gare in trasferta. Sebbene i croati si presentino imbattuti tra partite di campionato e preliminari di Champions’ (11 vittorie e 2 pareggi), salvo miracoli sportivi, il passaggio del turno è e resterà una chimera per loro.
PASSERANNO IL TURNO…- Come detto in sede di presentazione delle squadre, il cerchio delle candidate al passaggio del turno è ristretto a Dinamo Kiev, Porto e Parìs Saint-Germain. Queste ultime due partono un gradino avanti. A mio parere Ibra & co. non avranno problemi a vincere il girone, mentre la Dinamo Kiev potrebbe fare uno scherzetto al Porto. Saranno decisivi gli scontri diretti ravvicinati alla terza e quarta giornata.
CALENDARIO
18/09/2012 (rit. 21/11/2012): Dinamo Zagabria-Porto, PSG-Dinamo Kiev;
03/10/2012 (rit. 04/12/2012): Porto-PSG, Dinamo Kiev-Dinamo Zagabria;
24/10/2012 (rit. 06/11/2012): Dinamo Zagabria-PSG, Porto-Dinamo Kiev.