Le pagelle degli azzurrini nella debacle contro l’Irlanda
Nel disastro in pochi si salvano, l’Italia che ne prende 4 da un’Irlanda in dieci è la brutta copia di quella che aveva incantato contro Olanda e Liechtenstein. Troppi complimenti spesso fanno male, urge una riflessione sulle reali possibilità di questa nazionale e magari un po’ di clemenza da parte di Prandelli, perchè Mangia possa riavere i gioielli Insigne e Verratti.
Perin 5,5 – E’ sfortunato perché gli attaccanti irlandesi hanno giocato la partita della vita, ma non del tutto esente da colpe (soprattutto sul primo goal). Non merita la sufficienza.
Faraoni 6 – Tra i pochi a salvarsi, in difesa non sbaglia quasi mai e si propone al cross con una certa frequenza.
Masi 4,5 – Forse il peggiore nel disastro, sue le responsabilità maggiori nel raddoppio irlandese e goffo sul secondo goal di Doran. Nella ripresa si fa pure ammonire.
Caldirola 5,5 – Ha il merito di segnare il goal che ha illuso gli azzurrini, ma in difesa la sua prova non è brillante, pur con l’attenuante Masi.
Crescenzi 5 – Dov’era sul goal di Murray?
Sala 5 – Nel primo tempo corre molto ma fa anche molta confusione. Nella ripresa Mangia non lo fa nemmeno entrare.
Marrone 5 – Dopo l’ascesa di Verratti tra i grandi, da lui ci si aspetta la leadership in mezzo al campo che questa sera è mancata.
Rossi 6 – Tra i pochi a provare a combinare qualcosa, parte centrale e passa esterno nel secondo tempo senza soffrire troppo il cambio di ruolo.
El Shaarawy 5,5 – Se non fosse lui magari avrebbe preso la sufficienza, ma dal faraone ci si aspetta molto di più. Senza di lui manca il cambio di passo decisivo sulla trequarti.
Immobile 5,5 – Calcia un rigore che è il perfetto esempio di cosa non fare dagli undici metri. Per il resto tanto cuore ma poca lucidità.
Gabbiadini 5 – Si muove molto per dialogare con gli esterni, ma non è mai incisivo.
Viviani 5 – Entra nella ripresa e si perde nel marasma azzurro.
De Luca 6 – Da un po’ di vivacità all’attacco, sfortunato in un paio di occasioni.
Laribi 5 – Entra quando la partita è già finita, con lui si passa al rombo ma non cambia nulla.