Che la modestia non fosse una delle sue qualità maggiori lo si era capito ormai da tempo; oppure, se volete, che la stima di se stesso fosse elevata all’ennesima potenza. L’ultima manifestazione di questo conflitto interno del “bene contro il male” in Zlatan Ibrahimovic è andata in scena nelle scorse ore a Malmoe, dove il nome dell’attaccante è stato inscritto in una sorta di Walk of Fame allestita all’esterno dello stadio della città svedese che ha dato i natali e che ha visto le prime gesta calcistiche dell’ex milanista.
Emozionato per il prestigioso riconoscimento, Ibra ha voluto sottolineare come per lui questo premio sia un grande onore e che il suo nome è già stampato a lettere cubitali nella storia del calcio. “Per me è un grande onore, significa che ho fatto qualcosa durante la mia carriera. Dicono che non riuscirò a diventare una leggenda prima di morire, ma io sono una leggenda vivente, almeno a Malmoe”.