La serie A, così come la stragrande maggioranza dei tornei, è abituata a regalarci una partenza ricca di belle favole. L’impressione è che quest’anno si stia andando oltre le più rosee aspettative. Se la Samp di Ferrara ha iniziato col botto deve ringraziare, oltre a Costa, anche capitan Gastaldello. Contro il Siena è stato lui a risolvere la contesa. A proposito dei toscani: occhio al portoghese Neto, efficace e pulito in marcatura e bravo ad impostare l’azione da dietro. Spostandoci di pochi chilometri ci accorgiamo che il brasiliano Romulo sta stupendo l’intero pubblico fiorentino, passando con disinvoltura dal ruolo di meteora a quello di variante impazzita nello scacchiere di Montella.
Giovanni Marchese timbra il cartellino all’Olimpico, per la seconda volta consecutiva, e si fa beffa di un fuorigioco che forse qualcosa vorrà pure insegnarci. Meglio che la bandierina si alzi su Totti e Milito, altrimenti che favola sarebbe? Nessuna trappola è bastata ai difensori del Cagliari per impedire che Ciro Immobile, all’esordio da titolare in serie A, facesse esplodere di gioia il popolo di marca Genoa. Un predestinato il giovane bomber napoletano, che dopo una valanga di reti nel Pescara di Zeman vuole farsi notare da Cesare Prandelli. Non dovremmo aspettare molto: sul taccuino del ct è annotato anche il suo nome.
Alla prima assoluta nella massima serie Alessandro Sgrigna ha messo in discesa la partita tra Torino e Pescara. Gli abruzzesi hanno evitato l’umiliazione solo grazie a Matteo Perin, portierino di 20 anni che neutralizza rigori e tiri impossibili. Bravo certo, ma nulla in confronto a ciò che è capitato la sera dopo ad Andrea Consigli: due in uno, un doppio penalty respinto dalla porta con una leggerezza inaudita. Altro che giorno dei giorni… E del battesimo di Cruzado e Belfodil con i nostri tabellini vogliamo parlarne? Dall’estero con furore,la colonna sonora la lasciamo decidere a voi. Non soffrono le novità nemmeno Mattia De Sciglio e Rolando Maran, talento di grosse prospettive il primo e allenatore di qualità il secondo. Entrambi si affacciano da debuttanti a questo campionato: qualcuno se ne è accorto?
E se Lorenzo Insigne è un fenomeno che non fa più notizia e Simone Vergassola ha troppa esperienza per fermarsi a contemplare una rete dopo una sconfitta, a stuzzicare la nostra immaginazione sono Marquinho e Alessandro Florenzi. Un gol fantastico e una storia fantastica. Chissà come sorride il futuro con quell’allenatore che trasforma il gioco in libidine… Ma il buon Ventura non si offenda se abbiamo preso in prestito un termine a lui caro: assieme al boemo pratica ancora un calcio che è tra i più belli d’Italia. La vera modernità ce la regalano i due tecnici più vecchi. Non è un Giorno dei Giorni anche questo?