Se questo è un campo
“Vedi Napoli e poi muori”. Così si dice per sottolineare la bellezza della città campana. Ma ieri sera, durante la partita tra Napoli e Fiorentina, in molti avranno detto “Vedi il manto erboso del San Paolo e poi muori”. Questa volta non per decantarne la bellezza, ma, al contrario, per sottintenderne le pessime condizioni in cui verte. Un “prato” che non c’è, o meglio, non è come De Laurentis aveva promesso. Già lo scorso 19 agosto, dopo l’amichevole contro l’Olympiacos, si era promesso di risistemare l’erba del San Paolo per il primo impegno casalingo. Ma ieri di erba se n’è vista davvero poco, anzi, quasi per niente. A farla da padrone erano per lo più la sabbia e fango, che a detta dello stesso Mazzarri: “Un campo inaccettabile per una partita di serie A…oltretutto così è anche pericoloso“.
Ma cosa si nasconde dietro le pessime condizioni del San Paolo ? Pare un fungo, che abbia ridotto in questo stato il prato rendendolo un campo quasi più adatto al Beach Soccer che al calcio ad undici.
Di chi è la colpa per non aver sistemato tutto in tempo ? La colpa è del Napoli. Lo stadio San Paolo, infatti, è stato concesso in affitto alla società di De Laurentis nel 2005 e tutti i lavori e manutenzioni del caso sono di competenza del Napoli. Nel 2010, a dire il vero, dei lavori furono fatti ed il prato del San Paolo fu rizollato e risistemato rendendolo perfetto per i grandi palcoscenici calcistici. Ma a due anni di distanza siamo punto e a capo. Ora non resta altro che vedere tornare il San Paolo al suo prato verde e sperare che questo fungo venga debellato; nella speranza che la semina ed il rizollamento previsti per la prima di Europa League diano i frutti sperati.