Le due società sono state obbligate a risarcire l’ex nerazzurro per un milione di euro, in quanto il calciatore venne spiato, durante la vicenda dei dossier illegali, da parte dell’ex capo della security della società telefonica e da Pirelli Giuliano Tavaroli, che sta tuttora scontando 4 anni e 2 mesi a seguito dello scandalo sui dossier illegali, a cui peraltro è direttamente collegato lo spionaggio effettuato ai danni di Christian Vieri. Secondo quanto sostenuto da Tavaroli, all’epoca avrebbe ricevuto una telefonata dalla segreteria di Marco Tronchetti Provera e di aver poi girato la pratica all’investigatore privato Emanuele Cipriani, tuttora a processo.
Le richieste iniziali dell’accusatore erano comunque molto gravi di quelle a cui sono poi state condannate le due società, poiché consistevano in un risarcimento di 12 milioni da parte di Telecom e di più di 9000 euro da parte dell’Inter, nell’interdizione dalle proprie cariche per Massimo Moratti e Rinaldo Ghelfi, il vicepresidente, e nel il ritiro dello scudetto 2005/2006 alla società nerazzurra in base a quanto stabilito dall’art. 18 del Codice di Giustizia Sportiva che prevede appunto la revoca del titolo di Campione d’Italia in caso di “violazione dello Statuto, delle norme federali e di ogni altra disposizione loro applicabili” da parte della società.