Cronache dalla Russia: la giornata del gol

E’ stato un turno all’insegna del gol, ben 36, il più prolifico della storia del campionato russo. Una media di 4,5 gol a partita, per una giornata che oltre alle tante emozioni ha regalato tanti capovolgimenti in classifica, mettendo in bilico le gerarchie che parevano solidissime soltanto sette giorni fa. Le sconfitte di Zenit e Spartak hanno permesso infatti a Rubin, Terek, CSKA e Anji di rifarsi sotto nella corsa al titolo. In coda invece le vittorie di Dinamo e Rostov accorciano ancor di più il gruppo. E’ lecito dunque affermare che il campionato russo sia probabilmente quello con più compagini attrezzate per la vittoria del titolo, il che ne aumenta il fascino e la spettacolarità.

Lo Zenit può comunque dichiararsi soddisfatto di questo inizio di stagione: ha già incontrato buona parte dei club più quotati di Russia, peraltro con una rosa cortissima e priva di elementi chiave, e si trova comunque davanti a tutti. La squadra di Spalletti pare ancora avere qualcosina in più rispetto agli altri, ma dovrà lottare per vincere il terzo campionato di fila, soprattutto se le voci che vogliono i vari Hulk, Nani e Arshavin a San Pietroburgo si riveleranno solo come tali.

Per quanto riguarda lo Spartak molto dipenderà dall’esito del preliminare col Fenerbahce. La trasferta di Grozny non era la migliore possibile in questo momento, e i Myaso hanno pagato mentalmente nel finale di gara: a Istanbul mancheranno Pareja, Kallstrom, Welliton e Romulo è in forte dubbio, ma il risultato accettabile è soltanto uno, qualificarsi.

Ma i vertici del calcio russo non si limitano più all’egemonia moscovita, peraltro scomparsa da quasi un lustro, o al binomio Zenit-Rubin. Anji e Terek, esponenti di due realtà molto complesse come le repubbliche del Daghestan e della Cecenia, hanno sviluppato un progetto di crescita, supportato dalla presenza di ingenti capitali, che ha permesso a questi due club di fare la voce grossa in patria e in Europa. Purtroppo però il calcio non basta ad alleviare le tensioni e durante il match con lo Zenit sono avvenuti duri scontri sugli spalti a Makhachkhala; a questo proposito Eto’o ci ha messo la faccia, girando un video dove cerca di catechizzare i suoi tifosi al rispetto e all’armonia.

Molto importanti anche per il campionato le vittorie di Dinamo, Rostov e Kuban. I poliziotti finalmente si sbloccano e lo fanno su un campo complicato come quello della Lokomotiv, meritando l’intera posta. Petrescu ha dimostrato di poter essere in grado di salvare la Dinamo, reduce da un inizio di stagione che definire catastrofico è dir poco. Il Rostov si toglie dalle sabbie mobili con un bel successo in rimonta sull’Alaniya: sugli scudi Holenda, uno dei tanti ottimi nomi della squadra gialloblu, che adesso può ingranare dopo aver ritrovato fiducia e risultati. Per quanto riguarda il Kuban, la squadra di Krasnozhan ha dimostrato di non essere solo Petrescu e Traorè. Una partita quasi perfetta che ha già fatto capire le intenzioni dell’ex allenatore dell’Anzhi. Tre vittorie che cominciano a delineare i reali valori in campo, che vogliono il Volga e il Mordoviya principali candidate alla retrocessione diretta.

Questa sarà una settimana decisiva per il movimento calcistico russo.  La situazione del ranking è preoccupante, la discesa negli ultimi due anni è stata vertiginosa ed è necessario fermare questa emorragia di risultati: lo Spartak, l’Anji e il CSKA sono obbligati a passare. Discorso diverso per la Dinamo, che può pensare soltanto a un miracolo per rimontare due reti allo Stoccarda. Poi sarà tempo di gironi, con lo Zenit in seconda fascia in Champions League ma non totalmente salvo dai pericoli, e il Rubin Kazan direttamente qualificato ai gruppi di Europa League.