Titì, Zizou e Trezegol; non è uno scioglilingua bensì i nomignoli di tre assi assoluti dell’ultima generazione d’oro del calcio francese. Quelli che, dopo il primo exploit del 1984, firmato Le Roi, al secolo sua maestà Michel Platini (che quando giocava al calcio, anziché muoverne i bottoni seduto dietro una scrivania, lo si amava senza discuterlo), portarono la Francia sul tetto del Mondo e dell’Europa.
Fu proprio la generazione di Thierry Henry, Zinedine Zidane e David Trezeguet a rendersi protagonista assoluta, a livello calcistico, della fine del millennio scorso aggiudicandosi i Mondiali 1998 (quelli giocati proprio in Francia) e i successivi Europei del 2000. Dodici anni dopo che è rimasto di quel fantastico movimento del pallone transalpino? Montpellier campione di Ligue 1 2011-12, PSG padrone del calcio mercato continentale di questa stramba estate in cui le italiane sono a secco, le inglesi non hanno più un’egemonia economica assoluta e pure le due big di Spagna, Real Madrid e Barcellona paiono aver perso il loro strapotere di mercato.
Ma i francesi intesi come calciatori, come sono messi? Ci sono i grandi talenti pronti a dare il ricambio ad una generazione aurea che, come ha testimoniato l’ultimo europeo in Polonia e Ucraina, è ormai in età da pensione? Armiamoci quindi di santa pazienza e partiamo per questo viaggetto per le terre, e soprattutto per i campi di Francia, alla ricerca dei talenti più fulgidi del calcio blues. Anche perché, l’infornata subito successiva alla generazione aurea ha steccato clamorosamente.
Sebbene strapagati e famosi, Samir Nasri e Karim Benzema, fino ad ora sono ancora in cerca di consacrazione. Entrambi classe ’87, non sono più considerabili promesse, ma nemmeno campioni di livello assoluto nonostante ingaggi pesantissimi. Sia il fantasista marsigliese (Nasri), passato lo scorso agosto al Manchester City, che il centravanti di Bron (Benzema), che dal 2009 indossa la camiseta blanca del Real Madrid approdando al Santiago Bernabeu dopo gli exploit con il Lione, a dispetto dei successi dei rispettivi club, ancora non sono riusciti ad imporsi come protagonisti assoluti; i flop con la nazionale maggiore forse rappresentano la sintesi più eclatante di una sorta di ‘poca personalità’ che palesano.
Nato nel 1991, il 15 gennaio, è Loïc Nego, terzino destro di cui l’annata trascorsa ha però segnato una pausa nel processo di crescita.. Dopo il quarto posto nel mondiale under 20 con la sua nazionale, infatti, è approdato alla Roma, compagine con cui però non ha ancora esordito in prima squadra, riducendo le sue comparse alla sola primavera. Chissà che Zeman non si accorga ora di lui e lo trasformi in una pedina importante nel neonascente scacchiere giallorosso.
Sta per approdare in Italia (il Milan pare vicinissimo a tesserarlo) anche un altro talento transalpino, anche lui votato alla difesa: è il caso del centrale arretrato del Montpellier Mapou Yanga-Mbiwa. A curriculum ha il titolo di campione di Ligue 1 e all’anagrafe gli anni sono 23 di cui quindici vissuti in Francia, dove si è trasferito all’età di 8 anni. Dal 2009 è a tutti gli effetti cittadino francese e convocabile con la nazionale transalpina tanto che, dopo l’Under 21, è stato tra i pre convocati di Blanc per i recenti europei. All’ultimo momento è stato escluso dalla lista dei 23. Per doti tecniche preferisce giocare come centrale di destra, ma in caso di necessità è stato utilizzato anche come terzino.