Zenit-Rubin, ecco le parole di Spalletti
Luciano Spalletti ha rilasciato l’abituale conferenza stampa pre partita e ha toccato diversi temi in quella tenuta prima della sfida di domani col Rubin Kazan.
Danny è tornato ad allenarsi col gruppo (dopo 6 mesi ndr). In che condizioni fisiche si trova?
Miguel sta bene, però bisogna valutare il suo periodo di assenza. Sta prendendo confidenza con la palla e con calma prenderemo decisioni in merito. Ora però non carichiamolo di responsabilità, di certo non potrà dare subito il 100%.
Spesso, come a Makhachkhala, i tifosi fanno notizia per i loro comportamenti scorretti e antisportivi. Come pensa che dovrebbero comportarsi coloro i quali fanno parte del mondo del calcio?
Noi abbiamo un ruolo importante nella sfera del calcio, per cui i nostri comportamenti possono mandare segnali importanti a chi ci segue. Il calcio è uno spettacolo. Chi va allo stadio e non si comporta per divertirsi non ha capito che tipo di sport è questo o esprime in questo modo le sue difficoltà personali.
L’infermeria è piena, ci sarà qualche recupero per sabato?
Anyukov sarà della partita, Shirokov anche, Kerzhakov va valutato mentre Bruno Alves, Lukovic, Semak no. Anch’io ho un problema al ginocchio ma ci sarò.
Capitolo calciomercato. E’ vero che gli acquisti vengono valutati in base al gradimento dei tifosi?
Noi prendiamo giocatori che fanno comodo allo Zenit, di qualsiasi provenienza e di qualsiasi colore, giocatori che ci aiutano a vincere. E se troviamo un giocatore così lo prendiamo. La società fa il suo lavoro indipendentemente dal pensiero di qualcuno che non vuole il bene dello Zenit. A M’Vila non siamo interessati, a Hulk sì.
Il Rubin è un avversario scomodo. Vi ha già battuto in Supercoppa.
Il Rubin è un avversario scomodo per chiunque; ha il telaio per vincere il torneo. Non dimentichiamoci che prima dello Zenit ha vinto due campionati consecutivamente.
Oggi in allenamento ha provato la difesa a tre. Può essere una variante per il futuro o già per il Rubin?
Anyukov sta al 100%, è chiaro che poi gli uomini sono sempre gli stessi e forse qualche innesto numerico in difesa può servire. Ma non dimentichiamo che Cheminava si è sempre dimostrato all’altezza quando è stato chiamato in causa.
Tornando al Rubin, cosa le fa più paura?
Il Rubin è una squadra che sa stare in campo, sa interpretare i momenti della partita. E’ una squadra che corre, pressa e che ha fantasia. Il Rubin è una squadra.