I pronostici estivi: la serie A
Che l’estate abbia fine, che il calcio abbia inizio! Le quattro categorie del pallone italiano si apprestano a dare il via all’ennesima lotta intestina: scudetto, promozioni, retrocessioni e playoff. Ce n’è per tutti i gusti.
Mondopallone ha deciso di creare una mini gara di pronostici, in cui a sfidarsi saranno alcuni tra i componenti del sito e uomini di campo, abituati ad essere protagonisti più che veggenti. Oggi è il turno della serie A.
LE FAVORITE – Davanti a tutte, con largo margine, la Juventus di Antonio Conte. I campioni d’Italia si sono rafforzati, anche se manca ancora un centravanti, ma l’incrementare della loro leadership dipende soprattutto dalle avversarie. Il Milan è più debole, l’Inter attraversa una fase di rinnovamento, Napoli e Roma piacciono ma non sembrano ancora pronte per dominare. Chi dietro i bianconeri? A mio avviso Napoli, Inter e Milan detengono le stesse chanche di successo. Leggermente staccati i giallorossi di Zeman, comunque da seguire con attenzione.
SECONDA FASCIA – La prima a ridosso delle cosiddette grandi, almeno sulla carta, è la Fiorentina. La famiglia Della Valle è tornata a spendere: sul mercato è stato svolto un lavoro eccellente. Montella ha a sua disposizione un gruppo ricco di qualità e alternative. Manca la ciliegina sulla torta, un centravanti. Dopo i viola l’Udinese di Francesco Guidolin, in parte rinnovata e con il dolce fardello della Champions. Ma i friulani, ci scommetto, saranno competitivi come sempre.
OUTSIDER – Il Palermo di Giuseppe Sannino. L’ambiente siciliano è un po’ deluso dai movimenti estivi ma il precampionato ha regalato solo sorrisi. Si vede già la mano dell’ex tecnico del Siena, solitamente bravo a puntellare la fase difensiva e a lasciare libero sfogo alla fantasia dei calciatori offensivi. Ilicic ed Hernandez sperano: può essere l’anno della loro esplosione. Outsider, aspettando il 31 agosto, potrebbe diventarlo anche la Sampdoria di Ciro Ferrara.
FASCIA MEDIA – Solidissime Chievo, Atalanta e Bologna. Le tre compagini puntano sulla continuità tecnica e hanno integrato le proprie rose con acquisti intelligenti. Nello scorso campionato ci hanno fatto vedere di potersela giocare con tutte: non avranno problemi a centrare la salvezza con relativa tranquillità. Molto atteso anche il Torino di Ventura, il quale sta ricevendo dal ds Petrachi i suoi calciatori preferiti. Il 4 – 4 – 2 di “Mister Libidine” ci regalerà un bel calcio, come faceva il Bari di due stagioni fa. Annata cruciale per Cerci, il suo talento può essere esaltato dagli schemi granata.
DELUSIONI – Genoa e Lazio. Preziosi pensa solo a vendere o regalare calciatori ai suoi amici potenti, Lotito non fa nulla e basta. I grifoni presentano una rosa priva di costrutto, da rinforzare soprattutto a centrocampo. Gilardino è una bella incognita, Jankovic è un ospedale che cammina. Si rischia nuovamente di vedere i fantasmi della retrocessione. La Lazio è rimasta la stessa, sostanzialmente una buonissima squadra ma rinnovata nella guida tecnica. Il calcio di attacco che vuole Petkovic non si può applicare con una rosa per anni abituata allo schieramento sornione di Reja. E’arrivato il solo Ederson, spesso vittima degli infortuni e poco inquadrabile dal punto di vista tattico. Migliorare il quinto posto dello scorso anno appare una “mission impossible”.
LOTTA SALVEZZA – Ritengo Cagliari e Catania le più fornite, anche se i siciliani attirano meno rispetto alla passata stagione. I calciatori sono quelli, da valutare saranno gli stimoli. E ricordiamoci che Bergessio, un attaccante il cui feeling con il gol è modesto, non ha alternative. C’è il Parma, che ha speso molto ma le cui scelte non convincono fino in fondo. Forse servivano maggiori certezze in attacco: ad Amauri, peraltro costretto all’ennesimo esame della sua carriera, si affiancano due giovani, Pabon e Belfodil, che sono costati molto e devono ancora dimostrare tutto. Bene i colpi Parolo e Acquah.
INDIETRO – Siena e Pescara, a mio avviso, sono lontane di molto dal livello delle restanti 18. Sono convinto che gli abruzzesi, neo promossi, giocheranno un buon calcio ma faranno una fatica tremenda a segnare. Troppi anche gli stranieri e, più in generale, gli esordienti nel massimo campionato. I toscani partono con il peso di una brutta penalizzazione e con una rosa privata dei suoi elementi più importanti. A entrambe occorre un centravanti.
L’ALLENATORE – Zeman per forza, dato che nessuna caratterizza una squadra come fa lui. Si dice che un allenatore si adatta ai calciatori che trova: con il boemo accade il contrario. E’ cambiato, cura un pochino di più la fase difensiva (ma non diteglielo) e promette il solito spettacolo. Occhio alle milanesi, può essere l’anno di Allegri e Stramaccioni. Con delle squadre più deboli rispetto alla tradizione, i due tecnici avranno la possibilità di creare e non soltanto di gestire. E ad entrambi le idee non mancano. Sannino e Montella si sono guadagnati applausi a non finire alla loro prima stagione in A e adesso siedono su panchine più prestigiose: sono convinto che non falliranno.
IL CALCIATORE – In primis Sneijder e Boateng, i fiori all’occhiello della Milano in leggera discesa. Il loro rendimento inciderà enormemente sulle sorti di Inter e Milan. Ci aspettiamo poi che spacchino il mondo intero anche Ilicic e Aquilani, troppo forti per continuare a vagare nel buio.