Russia, risorge lo Spartak
Sono bastati una decina di minuti per far risalire lo Spartak dal baratro. Dopo le belle vittorie di inizio stagione la batosta di San Pietroburgo e lo 0-1 provvisorio col Rubin Kazan stavano sgretolando le certezze della squadra di Emery, debuttante in Russia, ma una bella rimonta ha permesso ai “Myaso” di superare appunto il Rubin e di preparare la delicatissima sfida di Champions col Fenerbahce nel migliore dei modi.
Purtroppo però la gara è macchiata da un madornale errore arbitrale. Per la terza partita su cinque giornate allo Spartak viene regalato un calcio di rigore: stavolta non è discutibile l’entità dell’intervento, come accaduto con Volga e Zenit, bensì la posizione dove è avvenuto il contatto, fuori dall’area di rigore.
Nel primo tempo però la partita è abbastanza spenta, con un Rubin Kazan che impone i suoi ritmi bassi e riesce a tenere a bada l’effervescente attacco moscovita. Al 30′ c’è la prima occasione per i tartari, quando il neoacquisto Rondon viene quasi casualmente messo davanti al portiere da una bella palla di Kasaev: Dikan è bravo però a deviare in angolo la brutta conclusione dell’attaccante. Qualche minuto più tardi arriva la rete del vantaggio ospite: Kasaev è bravo ad approfittare di un’ ingenuità della difesa avversaria e conquista con esperienza un rigore generoso ma non scandaloso. Si occupa della trasformazione Natkho, che si conferma un vero e proprio cecchino dagli undici metri e spiazza l’ucraino Dikan.
Lo Spartak è però bravo a non disunirsi e approfitta della mentalità restìa del Rubin: Ananidze ci prova, ma Ryzhikov vola e mette in angolo. Sul susseguente corner arriva però il pari, con una bella girata di testa di Romulo. Nel finale il tanto contestato episodio: l’errore dell’arbitro sembra netto, però quel che conta per i moscoviti è che Kombarov sigli il successo per la loro squadra.
Berdyev: “Il risultato più giusto era il pari, nessuna squadra è prevalsa sull’altra. Il rigore? Non so, non potevo vedere dalla mia panchina”
Rondon: “Il rigore era assolutamente inesistente. Come la mia ammonizione. Non mi è proprio piaciuta questa direzione di gara”
Kombarov: “Ho cercato di fare 25 minuti al massimo, ma non sono ancora al meglio della condizione. Lo Spartak ha mostrato carattere, e questo gli ha permesso di portare a casa la contesa”
Pareja: “E’ stata una sfida difficile, ma col Rubin è sempre così. E’ una squadra piena di grandissimi giocatori. Durante l’intervallo il nostro allenatore ci ha detto di continuare a giocare come sapevamo, di non condizionarci per un gol su rigore. Il loro rigore non c’era, il nostro non lo posso dire, ero troppo lontano. Sono cose che succedono nel calcio, in Russia mi hanno insegnato a non parlare degli arbitri”
Romulo: “Fantastico debutto. Contentissimo del gol e che questo abbia portato la vittoria allo Spartak”
Yakovlev: “Il Rubin gioca sempre un calcio difensivista. Noi sapevamo che dovevamo soltanto fare quello che rientra nelle nostre capacità”
Eremenko: “Non ho visto questa superiorità da parte loro. Rondon poteva segnare nel primo tempo e loro hanno fatto un gol su corner e l’altro con un rigore che era punizione”
Sukhy: “Sono dell’idea che entrambi i rigori fossero molto dubbi”
Notizia delle ultime ore, Sharaonov del Rubin ha prolungato fino al 2014.
Nel match pomeridiano invece la Lokomotiv Mosca ha colto una bella vittoria sul campo del Volga. Per la squadra di Bilic a segno Caicedo e Glushakov, quest’ultimo con un gran bel destro da fuori. Gli uomini di Gadzhiev sprofondano in classifica, dopo 4 sconfitte di fila.
Pareggiano invece Krasnodar e Rostov. Partita molto dura per gli ospiti che dopo novanta minuti di asfissiante difesa trovano il secondo punto del loro campionato. I gialloblu possiedono una rosa di discreta qualità e sono guidati da un maestro come il montenegrino Bozovich, ma sono ancora lungi dal decollare. A chi gli ha chiesto cosa servisse al Rostov per segnare un po’ di più lo stesso Miodrag ha risposto ironicamente “Messi!” mentre Cesnauskis ha solo chiesto un po’ di tempo per raggiungere una forma ottimale. Per Pletikosa invece il Rostov ha giocato con più concentrazione, non ha attaccato più di tanto ma ha contenuto gli attacchi dei rivali.