Una email al Real Madrid ieri ha sancito l’uscita di scena del Milan per Kakà. Dopo i contatti con Florentino Perez dei giorni scorsi l’a.d. rossonero Adriano Galliani ha formalizzato la chiusura della trattativa per l’acquisto dell’ex Pallone d’oro. È un atto di cortesia che chiude una pagina aperta circa un mese fa. Ma gli ultimi contatti hanno confermato che i due club hanno esigenze inconciliabili. I campioni di Spagna non possono cedere il brasiliano a titolo temporaneo.
L’impedimento E non solo per un problema di bilancio. Conta soprattutto la questione fiscale, visto che in caso di ritorno al mittente nel 2013 il Real si ritroverebbe raddoppiate le tasse dei restanti due anni di contratto. Questo perché Kakà perderebbe i benefici della cosiddetta legge Beckham che ora garantisce un’aliquota del 24%.
Il prestito Da parte sua il Milan può affrontare quest’operazione solo nell’ottica di un prestito, considerando improponibile l’ipotesi di ereditare un ingaggio da 10 milioni all’anno sino al 2015. Prendendo atto di questa sostanziale differenza ieri il Milan ha ringraziato il Real per le attenzioni mostrate sinora, ma ha chiuso ogni possibilità di trattative ulteriori.
L’aiuto Nè è potuta bastare la disponibilità mostrata dallo stesso Kakà. Ricky non solo s’era detto disposto a rinunciare a una parte del suo stipendio per la prossima stagione, ma aveva accettato con entusiasmo anche l’idea di Max Allegri, deciso a cambiargli ruolo. Non l’avrebbe spaventato la prospettiva di giocare a centrocampo, magari proprio da regista. Alla Pirlo, per intendersi. Ma ora il passo di Galliani vanifica anche questo innovativo disegno tattico. Il club di via Turati accantona a malincuore l’idea di riportare a casa Ricky. Ed è una resa figlia delle ristrettezze finanziarie di questa stagione, figlie della crisi generale e dell’andamento delle aziende della famiglia Berlusconi. Ma è chiaro che l’uscita di scena rossonera è legata esclusivamente a queste ragioni di natura economica. Se negli ultimi giorni di mercato il Real dovesse per caso cambiare idea, è chiaro che al Milan sarebbero felici di tornare sui loro passi. Ma al momento quest’ipotesi appare improponibile. E Galliani si adegua ai fatti. Non ai sogni.
[Gazzetta dello Sport]