Home » Addio Roma: Peter Pan deve crescere

Sembra che sia un calciatore ormai finito, una vecchia promessa disillusa, uno dei tanti sopravvalutati dello sport. Poi ti soffermi sulla carta d’identità e vedi che Stefano Chuka Okaka è nato a Castiglione del Lago, il 9 agosto 1989. 23 anni, da poco compiuti, una vita davanti e almeno altri dieci anni a disposizione per dimostrare di essere un ottimo attaccante. Quando a 16 anni esordisci in prima squadra con la Roma, a 17 fai il tuo primo gol in serie A e poco dopo ti affacci pure alla Champions League, allora capisci che da lì in poi ogni errore sarà un passo indietro, un enorme salto nel vuoto.

La mia impressione è contraria a quella più in voga: sondando gli umori di alcuni tifosi, romanisti e non solo, ho capito che davvero Okaka viene considerato una sorta di Benjamin Button, ossia un ragazzo nato vecchio e destinato a ringiovanire solo col tempo. Io credo che invece il buon Stefano non sia mai cresciuto, forse perché non ne ha mai avuto l’occasione. Quando Spalletti lo prelevò dalla Primavera di Alberto De Rossi, per la quale era anche piccolo, lo utilizzò per molto tempo come attaccante di scorta di quella Roma champagne. Scelta tecnica ma anche necessità: altre punte, per fortuna, non ce n’erano. Da lì nacque l’intuizione Totti.

Due anni molto intensi tra i grandi, prima la gloria e poi la maggiore età, un prestito a Modena con la sensazione di essere già troppo per quel contesto. Seguirà un continuo andirivieni tra la Capitale e il resto del mondo, la convinzione profonda di poter aspirare a giocarsi una maglia con i campioni e poi il disincanto a gennaio. Brescia, Fulham, Bari e Parma, neanche il tempo di ingranare che già era l’ora di levare il disturbo. Stefano non ha mai potuto fare il ragazzino ingenuo, lo scolaretto bisognoso di attenzioni particolari. Colpa anche di quel fisico, che in qualche modo lo fece ritenere già pronto per essere un uragano.

Il cordone ombelicale con la sua Roma è stato reciso, il Peter Pan che non cresce mai da oggi è un aspirante uomo. E’ da solo, la vita lo sfida, una breve tappa a Parma e poi via in quel di La Spezia, la serie B per ricominciare. Arriva in Liguria, ancora una volta, con la fama del grande colpo di mercato che deve trascinare la formazione di Michele Serena nel massimo campionato. Poco male, a 23 anni ormai non c’è più tempo. Peter Pan Okaka deve crescere: per sentirsi fanciulli c’è la vecchiaia.