La protesta che sta mettendo in atto il difensore del Siena Emanuele Pesoli ha del clamoroso: il calciatore, condannato dalla Commissione Disciplinare a 3 anni di squalifica per illecito sportivo in seguito alla tentata combine di Siena-Varese del maggio 2011, si è infatti incatenato davanti alla sede della FIGC di via Allegri a Roma, annunciando inoltre che inizierà ora uno sciopero della fame per ‘urlare’ la sua innocenza.
Le sue parole sono dure: “Voglio difendermi, voglio un confronto con Gervasoni e Carobbio. Mi sento ferito per la condanna, e vorrei un confronto con chi mi accusa, e cioe’ con Carobbio e Gervasoni. Non sto mettendo in discussione il lavoro dei magistrati e di Palazzi ma mi vorrei difendere in maniera giusta. E’ una protesta forte, ma mi stanno rovinando la vita per una cosa che non ho fatto. Prima di smettere di giocare vorrei lottare con tutte le mie forze. Attendo qualcuno, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, resterò qui fino a quando non ce la faccio piu’”.