Lippi: “Date fiducia a Insigne e Giovinco”
In una lunga intervista rilasciata alla ‘Gazzetta dello Sport’ l’ex allenatore della nazionale italiana e della Juventus Marcello Lippi ha parlato della sfida fra i bianconeri e il Napoli che si disputerà a Pechino l’11 agosto e assegnerà la Supercoppa Italiana. L’ex ct consiglia inoltre i due club sulle scelte da fare nella prossima stagione.Lippi, dopo la sconfitta in Coppa Italia contro il Napoli ripartire con una vittoria per la Juve conta di più?
«La Juve ha iniziato l’anno scorso una ricostruzione totale, cosa non semplice ma che ha subito portato un risultato straordinario. Adesso ha una quadratura notevole. Succede di perdere come in Coppa Italia contro il Napoli, ma è stato molto più importante ritrovare una filosofia di gioco, la competitività e una evidente juventinità. Ecco perché per i bianconeri in Supercoppa non ci devono essere pressioni particolari».
Con quali obiettivi la Juve può affrontare la Champions?
«Con l’obiettivo di divertirsi e di essere ambiziosa. La squadra è competitiva, i nuovi acquisti sono forti, Buffon e Pirlo sono fuoriclasse. In Europa ci sono due squadre, il Barcellona e il Real Madrid, davanti a tutti. Poi c’è un gruppetto di cinque o sei formazioni tra cui la Juve».
Quale può essere il trucco da usare per ridurre il gap?
«La chiave è la convinzione nel lavoro e nelle proprie qualità. Il pensiero di poter battere tutti. Poi in Champions sono determinanti i sorteggi, gli episodi, il momento in cui affronti un avversario. Se il Barcellona o il Real li trovi solo in semifinale o finale significa che nel frattempo hai fatto un certo percorso e sei cresciuto ».
Alla Juve serve un grande attaccante?
«L’idea del gruppo viene e verrà sempre prima, ma se la società lo riterrà opportuno un campione arriverà».
Condivide l’accostamento tra la Juve di Conte e la prima Juve di Lippi?
«Ci sono dei punti di contatto: motivazioni, impegno, voglia di vincere. E mi fa piacere che vengano notati».
Quanto perderebbe la Juve per una eventuale squalifica di Conte?
«Qualcosa, ma non tanto. Antonio partecipa molto alle partite, al punto da perdere la voce, ma è più importante il lavoro che fa in settimana. E quello continuerebbe a svolgerlo anche in caso di squalifica».
Quanto incide percentualmente sul lavoro di un allenatore quello che fa in panchina durante una gara?
«Il 10 per 100. Mentre il 90 per 100 lo fa in settimana».
Che idea si è fatto della vicenda che riguarda Conte?
«Io conosco Antonio, è una persona di autentica limpidezza e serietà. Non mi sembra che abbia fatto nulla di male».
Al posto di Conte andrebbe in panchina Massimo Carrera, altro suo ex giocatore.
«Massimo conosce bene la filosofia dell’ambiente bianconero. Ha passione, volontà, determinazione, serietà. Quando lo allenavo io, mi dava l’idea di un ragazzo che avrebbe avuto continuità nel mondo del calcio anche se non sapevo quale strada avrebbe intrapreso ».
Molti giocatori della Juve di Lippi sono diventati allenatori o assistenti: se lo aspettava?
«Erano grandi giocatori e grandi uomini. Le caratteristiche comuni erano la passione e la serietà. All’epoca non avrei saputo dire chi sarebbe diventato allenatore, ma ero sicuro che avrebbero fatto bene qualunque cosa».
Sabato sera Juve-Napoli ci divertirà?
«Credo di sì. Dalle amichevoli mi sembra che le due squadre stiano già tornando sui livelli dell’anno scorso. Rispetto al Napoli, la Juve ha avuto un’estate più condizionata dall’assenza dei nazionali».
Giovinco e Insigne sono pronti per un ruolo di primo piano?
«Sono pronti. Però devono affidarsi completamente alle rispettive guide: Conte e Mazzarri ».
Guardiamo al campionato: la Juve è favorita?
«Sì, in questo momento non vedo squadre forti come la Juventus. Il Napoli sta crescendo bene, l’Inter ha chiuso un ciclo e prova a riaprirne un altro, il Milan ha dovuto fare cessioni eccellenti ma ha ottimismo e fiducia. La Roma sta allestendo una formazione di alto livello. Ma la Juventus resta davanti».
Lippi, per chi tifa sabato sera?
«Juve e Napoli sono entrambe nel mio cuore, ma una delle due un po’ di più…».
[Gazzetta dello Sport]