Esclusiva Mp – Taibi: “Fiducia nel Milan. La Reggina? Un sogno”

Gli equilibri del campionato sembrano diversi dopo gli ultimi movimenti di calciomercato: il Milan esce ridimensionato sulla carta, Napoli e Roma guadagnano qualcosa. Massimo Taibi, 17 presenze con la maglia rossonera, è sicuro che ancora una volta il campo smentirà tutti. “Fino a quando ci sarà Berlusconi, la squadra sarà sempre competitiva” sostiene l’ex portiere. Poi arriva un’ammissione, un sogno a tinte amaranto. La Reggina è sempre un grande amore, scalzarla dal cassetto dei ricordi è impossibile. E così Taibi, oggi direttore sportivo, lo confessa: tornare in riva allo Stretto sarebbe una grandissima emozione.

Massimo, a suo avviso Napoli e Roma possono insidiare la Juventus per il primato?

Più il Napoli che la Roma. I giallorossi hanno il vantaggio di possedere un allenatore come Zeman: con il suo gioco nulla è impossibile in partenza. La struttura degli azzurri è più oliata, Mazzarri dispone di maggiori certezze e probabilmente farà un grande campionato. In comune hanno il fatto di uscire entrambe rinforzate dal mercato.

Crede che il Milan farà il consueto colpo negli ultimi giorni di agosto?

Sì, ne sono sicuro. Berlusconi ha sempre costruito grandi squadre e non vedo perché il Milan non debba essere competitivo anche quest’anno.

Di cosa hanno maggiormente bisogno i rossoneri?

Innanzitutto di un attaccante che sostituisca Ibrahimovic. Poi anche un ritocchino negli altri reparti non guasterebbe. Ma al di là dei nomi, l’importante è plasmare un gruppo solido e competitivo, all’altezza della tradizione rossonera.

Lei è un palermitano doc: c’è un po’ di malumore in Sicilia?

E’ chiaro che quando si vende un calciatore importante non è mai semplice digerire il colpo, però bisogna comprendere a pieno la situazione che tutto il mondo, compreso quello del calcio, sta attraversando. Se anche Milan e Inter sono costrette a vendere, non capisco perché il Palermo dovrebbe resistere a oltranza. La squadra c’è lo stesso, centrare la salvezza non sarà un problema.

Al di là della salvezza i rosanero non possono andare?

Nulla è precluso. Sarà un campionato molto equilibrato, come da un paio d’anni a questa parte: ormai gli squadroni possono costruirli solo quei tre o quattro club. Per il resto è lotta sul campo.

Una piazza dove l’entusiasmo sembra essere ritornato è quella di Reggio Calabria…

La Reggina ha un vantaggio: si è già portata avanti con il lavoro, ha intrapreso la strada dei giovani da tre o quattro anni. In più adesso c’è Davide (Dionigi) che conosce benissimo l’ambiente e questo è importante in una piazza come Reggio. Lui ha dimostrato di sapere quello che vuole, è un allenatore molto preparato, inoltre tutti gli daranno il tempo di metabolizzare eventuali sbagli.

Tornare a Reggio da direttore sportivo le piacerebbe?

Io ho sempre sognato di concludere la carriera da calciatore in maglia amaranto. Reggio e la Reggina sono nel mio cuore, volevo cancellare i malintesi che c’erano stati dopo il mio addio. Tornare da direttore sportivo mi piacerebbe, perché no? Ma ancora i tempi non sono maturi, vedremo in futuro.