Il pupillo di… Demetrio Bertuletti

Parte oggi la nuova rubrica di Mondopallone.it, “Il pupillo di…”. Siamo lieti di presentarvi il pupillo di ognuno di noi, quel calciatore che ci ha fatto nascere da bambini la passione per questo sport o semplicemente quel giocatore che ci ha regalato emozioni e fatto sognare in determinate situazioni della vita. Per tutto il mese di agosto vi terremo compagnia con una chicca personale di chi ogni giorno vi informa con estrema professionalità su quello che succede nel mondo dello sport in Italia e all’estero. Lo riteniamo anche un modo come un altro per conoscerci più a fondo… Buona Scoperta!

QUELLE SCARPETTE GIALLE… – Avevo 8 anni quando mi sono innamorato di lui. Il tutto è cominciato grazie ad un paio di scarpe da calcio comprate da mio padre come regalo per il compleanno. Quella sera la ricordo come se fosse ieri: arriva il pacco, scarto velocemente e ci trovo un bel paio di scarpe gialle. Le prendo le ammiro e leggo un nome: Hristo Stoichkov.

LA CARRIERA DEL BULGARO – Ora sono passati quasi 17 anni ma lui rimane sicuramente uno dei miei calciatori preferiti, possiamo dire il mio pupillo. In quegli anni indossava la maglia del Barcellona, era nato come trequartista ma visto la sua vena realizzativa è stato portato più avanti proprio dal tecnico blaugrana che ai tempi era Johan Cruyff. In quegli anni vinse tutto: quattro scudetti, una Coppa dei Campioni e un Pallone d’Oro nel 94. Nel 1996 è passato al Parma ma qualcosa non è andato. Solo 23 partite e 5 gol, pochi per un giocatore della sua caratura. L’anno successivo è tornato al Barca ma dovette fare la riserva ad un certo Rivaldo. Dal ’98 in poi ha cominciato a girovagare in lungo e in largo: prima il ritorno in Bulgaria, poi Arabia, Giappone e infine in America dove ha chiuso la sua carriera nel 2003 con la maglia del D.C. United. Una volta appese le scarpe al chiodo ha cominciato a fare l’allenatore. La sua prima esperienza è stata sulla panchina della nazionale bulgara dove non è riuscito a qualificarsi per il Mondiale del 2006. Nell’aprile del 2007 accetta la panchina del Celta Vigo ma retrocede in Segunda Division e nell’ottobre dello stesso anno viene esonerato. Tenta la fortuna in Africa al Mamelodi Sundowns ma anche lì la storia finisce con il mancato rinnovo del contratto. Ora è tornato in patria accettando la panchina del Liteks Loveč dove tuttora allena. Insomma da allenatore non è granchè… ma io quel ricordo di quelle scarpette gialle che correvano come il vento e segnavano gol fantastici… ce l’ho ancora ben impresso.