No. Stevan Jovetic non si muove da Firenze. “Di treni nella sua carriera ne passeranno altri, è giovane e adesso deve stare qui. Ho rinunciato alle stesse cifre per Mutu e per Toni, posso farlo per lui. Stevan è fuori dal mercato.” Parole e musica (un bel jazz rilassante per le orecchie dei tifosi viola) di Andrea Della Valle, patron della Fiorentina ormai da dieci anni (1 agosto la data dell’anniversario). Parole per le quali non è permesso storcere il naso né non ritenere attendibili, si è esposto in prima persona l’unico che ha le credenziali per farlo e non possiamo che prenderne atto togliendo, di fatto, Jovetic da ogni discorso a tinte bianconere. Non sarà Juvetic dunque, ma ancora JoJo vestito in viola, magari con la maglia numero 10, anche se, dopo che i vari Tanque Silva e Oliveira hanno interrotto una tradizione che la vedeva indossare a dei Signori del calcio come Antognoni, Baggio, Rui Costa, sta prendendo sempre piu’ corpo tra i tifosi gigliati l’idea di darla a Viviano, che da fiorentino doc la meriterebbe piu’ di ogni altro, indipendentemente dal ruolo.
La conferenza stampa di ieri a Moena ha in poche ore rinvigorito gli entusiasmi di una città che aveva bisogno di sentirsi dire quanto è importante e che per lei c’è ancora qualcuno disposto a fare sacrifici, qualcuno che nonostante i tanti, forse troppi, errori di gestione degli ultimi anni è pronto a rimediare e a far tornare la maglia viola al centro di tutto come negli anni della gestione tecnica affidata a Prandelli, i migliori anni dell’era Della Valle a Firenze, rinunciando se necessario a decine di milioni di euro. Trenta per la precisione, quelli che se proposti da Marotta e accettati dai Della Valle avrebbero permesso a Jovetic di essere un giocatore della Juventus, con sicure e forti ripercussioni sulla serenità e sull’equilibrio del tifoso fiorentino. Perché Montella è stato accolto con simpatia e fiducia, Cuadrado è un colpo che piace e incuriosisce, Viviano è una sorta di sogno che va oltre l’aspetto tecnico (bisogna tornare a Francesco Flachi nel ’97 per trovare l’ultimo fiorentino in viola), ma con la cessione di JoJo addirittura alla Juventus (un aggravante per il tifoso gigliato, come se il montenegrino venisse ceduto due volte) qualsiasi tentativo di riavvicinare una città e un pubblico sempre piu’ distanti sarebbe stato vano e, anzi, avrebbe alimentato sonore contestazioni. Invece non sarà così, la Fiorentina sembra voler rialzare la testa ed in effetti dubitavamo che un allenatore in rampa di lancio come Montella, che in estate ha sfiorato una panchina se vogliamo ancor piu’ prestigiosa come quella della Roma, avesse accettato Firenze senza la minima garanzia di allenare un gruppo di qualità e non allo sbaraglio con l’aggiunta di un’ambiente e una tifoseria ostili, col rischio di dare una brusca frenata alla sua carriera dopo la bella stagione di Catania che ha fatto da trampolino di lancio.
Dal ritiro di Moena, in Val di Fassa, ci veniva segnalato un Montella sempre piu’ preoccupato man mano che le voci su Jovetic alla Juventus si facevano di ora in ora piu’ credibili, con il mercato in entrata fermo da settimane ai soli Roncaglia ed El Hamndoui e con due soli centrocampisti di ruolo in rosa. Fortunatamente questa settimana, come era lecito attendersi, è stata quella della svolta con lo sblocco della trattativa a tre con Inter e Palermo per Viviano e Della Rocca, con Cuadrado che è giunto in ritiro, con l’acquisto di Mati Fernandez e con la conferenza stampa di ieri che sancisce il futuro di Jovetic. Adesso la Fiorentina ha finalmente ritrovato la carreggiata principale dopo essersi infilata su vicoli secondari poco rassicuranti e che non avrebbero portato da nessuna parte, nella rosa mancano ancora una punta e almeno un altro centrocampista ma almeno si è tornati in linea coi tempi, il nuovo direttore sportivo Daniele Pradè ha un mese di tempo per valutare tutte le occasioni che il mercato offrirà. Montella adesso può stare tranquillo, avrà in mano una squadra all’altezza, basta preoccupazioni, ora il suo unico pensiero è quello di portare sul suo aeroplanino la Fiorentina e far volare Firenze