Ritiro, chi ben comincia… suda!

E’ un detto popolare, ma in realtà rispecchia totalmente la realtà: chi ben comincia, è a metà dell’opera. E’ per questo che la preparazione estiva in ritiro è uno degli ingredienti utili ad ottenere una ricetta vincente e di successo, composta da qualche etto di fatica, qualche cucchiaio di sudore, magari mescolando il tutto con un po’ di sana allegria per rendere tutto meno impegnativo. Mettere fieno in cascina adesso significa avere una marcia in più a dicembre, quando il fisico inizierà a cedere qualche colpo. E lo sanno bene tutti e 20 i team di Serie A, che hanno già iniziato i vari ritiri sparsi in giro per l’Italia e non solo.

Secondo una statistica riferita alle squadre della massima serie infatti, sembra che i giocatori mediamente raggiungano il top della forma a novembre, per poi tenere duro sino alla pausa natalizia. Alcune squadre inoltre, nel periodo compreso tra il 25 dicembre e il 6 di gennaio, decidono di effettuare una nuova seduta atletica per rafforzare la muscolatura e riabituarla agli sforzi che necessariamente dovranno essere compiuti poi in campionato o in altre competizioni ufficiali. Questa strategia è utile soprattutto alle compagini che giocano più competizioni, come il Milan di Allegri che lo scorso gennaio ha effettuato questo richiamo atletico a Dubai, giocando anche una serie di amichevoli (tra cui una col Paris Saint Germain) per riacquisire il ritmo gara. Sui reali benefici che questo possa portare rispetto ad una preparazione tradizionale non possiamo garantire, ma che sia soprattutto un’efficace operazione di marketing – per riempire le casse anche un periodo storicamente morto, data la concomitanza delle feste invernali – quello invece si.

Lo scettro di allenatore più rigido ed esigente va assegnato sicuramente al tecnico boemo Zdenek Zeman, che da sempre riserva alle sue squadre un trattamento particolare: una preparazione alla “Full metal jacket”, con sè stesso nei panni del sergente maggiore Hartman e i suoi giocatori costretti a correre per ore e ore, a fare numerose ripetizioni di addominali e a saltare gradoni sotto al sole quasi fossero davvero dei soldati da addestrare e disciplinare. Quest’anno tocca alla Roma, i cui giocatori verseranno il proprio sudore a Riscone di Brunico, piccolo comune trentino in provincia di Bolzano. 12 giorni di ritiro – iniziati il 15 luglio scorso – lunghi e intensi, ma i giocatori potranno contare sul supporto dei tifosi giallorossi, giunti da ogni parte d’Italia per incitare i propri beniamini, capitan Totti su tutti, e “battezzare” i nuovi arrivati.

Ovviamente Totti e compagni non saranno gli unici a cui sarà riservato questo trattamento “paterno”: ad esempio Inter, Milan e Juve saranno in ritiro rispettivamente a Pinzolo, Milanello e Bardonecchia, con Stramaccioni, Allegri e Conte pronti a provare a rubare lo scettro di “più duro ed esigente” al tecnico romanista. Alla fine sarà il campo a decretare quale squadra riuscirà ad imporsi, magari proprio grazie a tutto quel sudore versato in estate. E attenzione alle outsider però, se così possiamo definirle, pronte ad inserirsi nella lotta scudetto nel caso in cui le big perdessero troppi punti in provincia. Parliamo della Lazio in ritiro ad Auronzo e Fiuggi, del Napoli che effettuerà la preparazione a Dimaro (Trento) e dell’Udinese, ad Arta Terme sino a fine mese.

Seminare a Luglio per raccogliere a Maggio, magari sollevando un trofeo prestigioso che cancellerebbe in un istante tutte le fatiche compiute trasformandole in un dolce ricordo da conservare per tutta la vita. Perchè si sa, nella vita per ottenere qualcosa serve sudare, sempre.