Sono chiaramente di gioia le dichiarazioni dei giocatori del Corinthians, freschi vincitori della Copa Libertadores (la prima per il Timão) dopo il successo per 2-0 sul Boca Juniors nella finale di ritorno.
Unanime il richiamo alla forza del gruppo, nel quale non spicca il talento indiscusso di un giocatore, di un craque, ma in cui è proprio il collettivo forgiato da Tite la vera anima, la stella del “Time do Povo”.
Lo afferma Danilo, autore dell’assist nel primo gol di Emerson: “Questa squadra, con questa tifoseria, già avrebbe dovuto vincere questo titolo. Questo gruppo merita, con i piedi per terra non abbiam perso con nessuno e abbiam meritato il titolo” – aggiungendo – “Sapevamo che sarebbe stato difficile ma eravamo concentrati e grazie a Dio abbiam fatto una gran partita”.
Gli fa eco Jorge Henrique: “Il gruppo è meraviglioso, non ha stelle. Ci siamo guadagnati il nostro spazio”, per poi concludere spendendo parole d’amore per i due figli.
Dello stesso avviso anche Cássio, autore di una spettacolare parata ai quarti contro il Vasco: “Sono felice, come tutti i miei compagni. Abbiam vinto il titolo perchè avevamo molta umiltà” – poi prosegue – “È il giorno più felice della mia vita: tutti coloro che mi hanno aiutato sono qui oggi. È stata una grande vittoria e ora è giusto festeggiare“.
Esprime la proprio felicità anche Emerson, l’autore della doppietta decisiva nella finale di ritorno: “Mi piacciono queste partite. Sono sicuro che i ragazzi che han seguito la mia storia sanno quanto è importante questo successo per me. Oggi non piangerò, ma sono molto felice” – per aggiungere una stoccata al Fluminense, il suo club precedente – “Un anno fa mi accusarono di cose che non feci. E oggi è la prova: io sono professionale. Hanno sbagliato con me e io oggi sono campione della Libertadores”.
Chiudiamo con il fautore di questo Corinthians, pentacampeão nel Brasileirão 2011 e vincitore della Libertadores 2012, l’allenatore Tite. Il creatore di questo gruppo affiatato, compatto e coeso analizza il percorso del Corinthians nella manifestazione: “Il gruppo ha meritato sul campo, nessuno ha fatto più gol di noi, nessuno ha una miglior differenza reti, nessuno ha avuto tanta concentrazione” – e, nel chiudere, sottolinea l’importanza dell’amicizia – “Non è stato un caso, non è stata fortuna, è stato per merito e competenza di questo gruppo. E anche grazie alla forza dell’amicizia, che quando c’è rende più forti”.