Home » La Flop 11 di Euro 2012

Dopo aver visto la formazione dei migliori, ecco quella dei peggiori dell’Europeo appena terminato. Non poteva che essere l’Olanda la nazionale maggiormente rappresentata.

Sifakis: diciamocelo, la Grecia non ha avuto una gran fortuna coi i portieri. Prima i due gol presi in 6 minuti contro la Repubblica Ceca da Chalkias, sostituito dopo 23 dallo stesso Sifakis, a sua volta autore della sciagurata prestazione con la Germania. Ha sulla coscienza almeno due delle quattro reti dei tedeschi, che certamente non avevano bisogno di regali per battere gli ellenici.

Van der Wiel: vedendolo all’opera in questi Europei, ai tifosi della Roma non sarà dispiaciuto più di tanto del rifiuto iniziale del terzino dell’Ajax di trasferirsi nella capitale, anche se ora pare riconsiderare l’idea. Gioca una partita peggio dell’altra, col Portogallo è stato addirittura imbarazzante.

Ignasevich: commette un grave errore e per di più fatale. Si fa trovare fuori posizione sul gol di Karagounis che di fatto estromette in maniera clamorosa dal torneo la Russia, partita addirittura con ambizioni di vittoria finale.

Papastathopoulos: non un gran Europeo per l’ex difensore di Genoa e Milan. Ha esordito facendosi espellere, anche se in maniera fiscale, nel match inaugurale con la Polonia. Ha finito con il mal di testa dopo essere stato messo alle corde, assieme ai suoi compagni di reparto, dagli attaccanti tedeschi.

Ward: se quella dell’Irlanda è stata la difesa più battuta della competizione (9 reti subite in 3 partite) è anche per (de)merito della sua scarsa copertura sulla fascia mancina, quella più esposta alle incursioni avversarie. Già in difficoltà con la Croazia, figuriamoci con la Spagna. Non convince neppure con l’Italia.

Van Bommel: a certi livelli anche lui inizia a perdere i colpi. La stagione poco esaltante con la maglia del Milan, l’ultima prima di tornare in Olanda, si riflette nell’Europeo. E’ sembrato un mastino… con la museruola.

Tymoschuk: anche lui non è riuscito a dare quella sostanza che ci si aspettava al centrocampo dell’Ucraina. Paga il conto di una stagione lunga e logorante, terminata con l’ennesima delusione.

Robben: il rigore sbagliato in finale di Champions League deve averlo segnato. Poco incisivo, va a corrente alternata ma non riesce mai a lasciare il segno. Dov’è finito il Robben travolgente di due anni fa?

Van Persie: se l’Arsenal puntava sugli Europei per far salire il prezzo, si è sbagliato di grosso. Un solo acuto, il gol bello ma inutile con la Germania, in mezzo a tanto anonimato. Per lui le offerte arriveranno comunque perché il talento non si discute. Ma il suo flop in Polonia e Ucraina è oggettivamente inspiegabile.

McGeady: Robbie Keane a parte, doveva essere la stella dell’Irlanda. Invece non è riuscito a lasciare alcuna traccia. Tant’è che Trapattoni è stato costretto a sostituirlo in tutte e tre le partite.

Postiga: se Ronaldo è stato la luce dell’attacco del Portogallo, lui ne è stato solamente il palo. Gira a vuoto per tre partite e poi si fa male contro la Repubblica Ceca. Della sua assenza non se ne è accorto nessuno. Chi l’ha visto?

Allenatore: van Marwijk

Il primo responsabile del disastro olandese non può che essere il ct, che non a caso si è dimesso dopo questa figuraccia senza precedenti. Mai l’Olanda aveva perso tutte e tre le partite in un girone della fase finale. E pensare che un paio di anni fa aveva sfiorato il tetto del mondo, più o meno con gli stessi uomini. Misteri del calcio.