Disfatta italiana al cospetto dei “maestri del calcio moderno“. Onore alla Spagna, ad un team che ha saputo infilare il “triplete” perfetto con due Europei e un Mondiale vinti uno dietro l’altro.
Possesso palla, tagli, inserimenti, giocate di alta scuola. C’è tutto in questi tre trofei consecutivi alzati al cielo da Iker Casillas, capitano delle Furie Rosse. C’è anche qualche partita noiosa (vedi il Portogallo), ma noi italiani abbiamo capito che è solo frutto del caso, un buco nell’acqua in 8 anni praticamente perfetti ci può anche stare.
Come la stampa italiana che ha osannato Balotelli e compagni per la prova di forza mostrata contro la Germania, la stampa spagnola celebra giustamente la Nazionale di Vicente del Bosque. Sport s’inchina ai “Tricampeones”, AS titola: “Campioni. La migliore squadra della storia”. Per Marca è semplicemente “Spagna e nessun altro”. El Mundo Deportivo apre con un perentorio “Storico”. L’immagine di Casillas che alza la coppa nel cielo di Kiev è presente anche nella prima pagina de El Pais: “La Spagna conquista la triplice corona”.
Si passa poi al lato tecnico della partita: il roboante 4-0 inflitto agli Azzurri. AS si limita ad un “la migliore prestazione nella storia delle finali europee”, Marca sottolinea il dominio totale: “La Spagna tritura l’Italia con un calcio magnifico” e ancora “vittoria totale, travolgente. La Spagna ha schiacciato gli azzurri con uno stile di gioco semplicemente inimitabile“. Sempre AS elogia il gruppo spagnolo definendolo “maturo, con una terribile varietà di risorse, brillante, tatticamente saggio, pieno di talento e, soprattutto, maledettamente vincente“, come dargli torto.
Tocca anche ai singoli personaggi che hanno fatto la storia di questa squadra. Il catalano El Mundo Deportivo elogia “San Casillas” che ha infranto il record di imbattibilità che apparteneva proprio a Dino Zoff (510 minuti), e poi ancora “il sovrannaturale Iniesta“, eletto miglior giocatore della partita, Xavi, definito il “vero architetto di un’opera d’arte, un giocatore leggendario che somma il 23° titolo personale in carriera“. Per finire, ce n’è anche per Del Bosque, “una generazione di fenomeni che ha dimostrato di essere ancora un’utopia per la pur rivoluzionaria nazionale di Prandelli, la più offensiva che si sia mai vista“.
Non potevano, infine, mancare le frecciatine di alcuni giornali nei confronti della nostra Nazionale. Comincia AS con “veramente poca cosa al cospetto di una squadra gigantesca“. Marca sentenzia “Spagna, Spagna, si mangia la lasagna”. AS riconosce anche un pizzico di sfortuna nei confronti degli Azzurri: “La squadra di Prandelli non si è mai vista, in campo c’è stata solo la Spagna. Colpa forse di errori tattici e scelte sbagliate, come la sostituzione di Cassano per Di Natale quando c’erano due gol da rimontare. Ma è anche vero che è l’Italia ha pagato la sfortuna di restare in 10 uomini per più di mezz’ora“. Ci pensa ancora Marca ad alimentare lo sfottò: “dopo l’uscita di Thiago Motta l’Italia ha finito quasi per chiedere pietà, come quando temeva il famoso biscotto. Questa volta non ne abbiamo avuta. Siamo passati alla cassa e hanno pagato il conto del precedente favore“.
Fonte: gazzetta.it