Del Bosque: “Giocheremo con tre attaccanti”

E’ una Spagna motivata quella che si presenta ai microfoni della stampa alla viglia dell’incontro “più importante della storia del calcio spagnolo“, come ha dichiarato il CT delle furie rosse Vicente del Bosque, nell’intervista che vi riportiamo per intero.

INCOGNITA ITALIA – “Chiaramente la vittoria sarebbe il coronamento degli sforzi fatti abbiamo lavorato molto per arrivare a questo punto. L’italia ha cambiato molto, ha fatto bene nella prima partita e ha continuato a migliorare. Sarà un’avversaria difficile, non possiamo dire se l’Italia si difenderà o attaccherà, ci sono stati cambiamenti importanti nel calcio italiano negli ultimi anni”.

TRE ATTACCANTI – “Volete sapere se sceglierò ancora il “finto 9”? Giocheremo con tre attaccanti, tre uomini davanti che si occuperanno della fase d’attacco, ma tutta la squadra deve supportarli, dovremo essere bravi a rispettare le posizioni. La gara potrebbe essere accesa atleticamente, dipenderà dalle condizioni, da come ci siamo riposati, la gara sarà influenzata da vari fattori, ci vorrà anche fortuna”.

LA CHIAVE DELLA PARTITA – “Credo che il centrocampo sia stata la chiave del gioco dell’Italia e i nostri avversari meritano di essere in finale. Ci sono due squadre in finale con stile di gioco simile. Loro hanno Pirlo, Montolivo e sanno come giocare a calcio. Noi abbiamo l’esperienza necessaria e sappiamo che vi sono discussioni e dibattiti sullo stile di gioco in competizioni di alto livello, ma è assolutamente normale. A volte è difficile accontentare un po’ tutti. Martedì andremo in vacanza, ma poi inizieremo subito a pensare alle amichevoli di agosto”.

NON SOLO DEL BOSQUE – A parlare però non è stato soltanto il commissario tecnico, ma anche il suo capitano Iker Casillas, il quale ha affermato di rispettare molto l’Italia ma di temerla anche, soprattutto per quello che sono riusciti a fare in semifinale contro la Germania. “Loro hanno impostato il loro gioco, hanno mostrato le loro caratteristiche e hanno meritato la finale. Sapranno come impostare la partita – ha aggiunto il portiere del Real Madrid – e non abbiamo mai pensato di essere favoriti. Cercheremo di difendere il titolo ottenuto quattro anni fa”.

NON PENSIAMO AL BISCOTTO – Infine ai microfoni è stato il turno di Xavi, che ha affermato di non pensare assolutamente al “mancato biscotto“, che avrebbe buttato fuori gli azzurri direttamente nella prima fase. “Abbiamo solamente fatto il nostro lavoro nella fase a gironi, si parlava di questo “biscotto”, del 2-2, ma come ha detto il nostro allenatore non ci pentiremo mai di avere fatto il nostro dovere e non penseremo a quello che è stato, se mai dovessimo perdere“.

PIU’ QUALITA’ E MENO FISICO – “Abbiamo la possibilità di entrare nella storia – ha continuato il centrocampista blaugrana – e faremo di tutto per vincere. È un risultato incredibile essere giunti alla finale per la terza volta, abbiamo fatto molto bene anche con le giovanili. Abbiamo la fortuna di avere dei grandi giocatori e vogliamo scrivere un capitolo importante nella storia del nostro movimento. Alcuni anni fa il calcio aveva la tendenza a diventare più fisico e più atletico, siamo stati molto fortunati ad avere molti giocatori magari più deboli fisicamente, ma ottimi dal punto di vista tecnico. Gli spagnoli hanno sempre puntato su questo aspetto, il centrocampo italiano oggi può essere paragonato a quello spagnolo“.