Qualcuno ora, dalle parti di Madrid e Zagabria, si starà pentendo di non aver confezionato biscotti su misura per l’Italia e di averci rispedito a casa. Perché ora quella squadra non solo non è tornata a Roma o chissà dove, ma è diventata grande, e adesso fa paura a tutti. La Spagna è consapevole del fatto che domenica sarà una battaglia e che vincere il terzo trofeo consecutivo (impresa mai riuscita a nessuna nazionale) non sarà per nulla facile.
Magari qualcuno si chiederà in questi giorni: “Ma perché non li abbiamo buttati fuori?” Eh già, troppo tardi. Ora la ‘Roja’ dovrà vedersela con chi, con un 2-2 semplice semplice, un biscotto dolcissimo, a quest’ora la finale se la guarderebbe dalla tv. Ma Del Bosque, chissà quanto sinceramente, non cade nel tranello e dichiara: “Nessuno di noi si è pentito di non aver eliminato l’Italia. Gli azzurri sono la squadra che ci ha messo di più in difficoltà. Percentuali? E’ una finale, 50% a testa“.
Poi analizza lo schema tattico azzurro: “E’ una nazionale che si basa su Pirlo e De Rossi. Nella prima parte della gara del gruppo eliminatorio ci sono stati superiori. E’ stata la nazionale che ci ha creato maggiori problemi. L’Italia, a meno che Prandelli non si inventi qualche sorpresa, credo che giocherà con gli stessi undici che hanno affrontato la Germania“.