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ESCLUSIVA MP – Aldo Serena: “I tedeschi hanno un punto debole”

Via le speranze fondate sulla tradizione e spazio al presente. E’ questa la sintesi del pensiero di Aldo Serena in vista di Italia – Germania. L’ex attaccante si mostra comunque fiducioso: l’avversario è forte ma possiede alcuni punti deboli che gli azzurri dovranno necessariamente sfruttare.

Signor Serena, che partita si aspetta di vedere?

Mi aspetto un’Italia gagliarda, che gioca con il cuore e la consueta abnegazione tattica. Mi aspetto anche che i nostri comandino il gioco con il possesso palla che ci hanno abituato a vedere: abbiamo un centrocampo invidiato da tutto il mondo, dobbiamo tenere in mano le redini del match.

Nei tedeschi potrà esserci un certo timore psicologico?

Ma no, non credo proprio. Ogni partita è una storia a sé, quella tedesca è una nazionale molto giovane e quindi non risentirà del passato. Giocano bene a calcio, non vedo perché dovrebbero scendere in campo con la paura.

Cosa teme maggiormente dei nostri avversari?

Come ho già detto, giocano un bel calcio e creano tante occasioni da rete. Sono una squadra molto tecnica, quando riescono ad attaccare in velocità è difficilissimo fermarli. La gioventù, poi, ti consente di affrontare le partite con una certa sfrontatezza: in alcuni casi è un vantaggio sentire di meno la tensione. Noi invece abbiamo un approccio molto più passionale alle sfide. Hanno un punto debole importante però, spero che i nostri siano bravi a sfruttarlo. A volte, forse presi dall’entusiasmo, perdono di vista l’equilibrio e lasciano dei grandi vuoti in mezzo al campo. L’Italia è maestra nel saper punire l’avversario al primo errore: chissà che questo particolare non si riveli decisivo.

Si parla tanto di Balotelli: non crede che la vera differenza dovremmo invece aspettarcela da Cassano?

Cassano ha fatto un buonissimo Europeo a mio avviso, forse ha steccato solo la gara con l’Inghilterra. Considerando che viene da una stagione in cui ha giocato pochissimo, non gli si può rimproverare nulla finora. Da lui dobbiamo aspettarci che ripeta le prestazioni sin qui espresse, poi se arriva il colpo di genio è ancora meglio. Ma non bisogna mettergli pressione: ad Antonio non servono ulteriori stimoli, sa bene quello che può offrire in campo.