Vittorio Tosto è un giovanotto di 38 anni che ancora non ha smesso di pensare calcio. L’ex terzino di Napoli e Genoa ha da poco terminato la sua carriera agonistica: dopo un ventennio tra serie A e serie B, infatti, il calabrese si è concesso un’ultima stagione in Eccellenza, con la maglia dell’Fc Lucca. E proprio in collaborazione con la società toscana, Vittorio sta adesso portando avanti un intrigante progetto per tutti i giovani che vogliono imparare i segreti dello sport nazionale.Nel mezzo un patentino da direttore sportivo e l’intenzione di non fermarsi qui.
Ciao Vittorio, partiamo dall’evento più recente: ci avevi pronosticato un 3 a 1 tra Italia e Inghilterra…
Ho sbagliato di poco (ride n.d.r.). Scherzi a parte, avevo detto che contro gli inglesi sarebbe uscito fuori il meglio dell’Italia e così è stato. Li abbiamo surclassati sul piano del gioco e la partita doveva finire già nei tempi regolamentari. Comunque bisogna avere molto fiducia: questa è una grande nazionale.
Passiamo al vero motivo per cui Mondopallone ti ha cercato: sappiamo di un’iniziativa davvero interessante in quel di Lucca…
“L’Accademia del calcio italiano”. E’ un camp estivo, organizzato presso lo stadio Porta Elisa di Lucca e aperto a tutti i ragazzi nati tra il 1998 e il 2006. Stiamo riscuotendo grandi consensi, il numero dei nostri iscritti è sempre più alto.
Quali sono gli obiettivi?
Lo scopo principale è quello di incidere sulla crescita del giovane calciatore a tutti i livelli. Vogliamo insegnare la tecnica ma non solo: cerchiamo, innanzitutto, un approccio che faccia migliorare il ragazzo sotto il punto di vista emotivo. Ognuno deve imparare a essere sé stesso, rispettando gli altri all’interno di un gruppo e scoprendo il piacere di divertirsi giocando a calcio. Colgo l’occasione per ringraziare i miei eccezionali collaboratori.
Quante emozioni ti sta regalando questo lavoro con i giovani?
Tantissime. Vedere un ragazzino che impara il gioco del calcio, si diverte e cresce come individuo è una soddisfazione immensa. Negli ultimi giorni ci è arrivata un’importante conferma sulla bontà del nostro lavoro: abbiamo come ospite un giovane tesserato del Barcellona, che è in vacanza a Lucca con la sua famiglia e si sta allenando da noi con molto entusiasmo. Ebbene, insegnare qualcosa a chi viene da una delle scuole calcistiche migliori al mondo è davvero gratificante.
Hai anche il patentino da direttore sportivo: intendi valorizzarlo in futuro?
Vedremo, l’intenzione è quella di non precludermi nessuna possibilità. Per il momento sto bene così, ho solo un grande sogno che purtroppo non sono riuscito ancora a realizzare.
Cioè?
Creare un centro sportivo a Cariati, il mio paese nativo, in provincia di Cosenza. Vorrei organizzare un lavoro simile a quello che sto portando avanti qui a Lucca, perché il calcio cariatese è sempre stato un fiore all’occhiello per l’intero movimento della regione. Ma per ora ci sono delle questioni amministrative ancora irrisolte che ritardano il progetto. Prego perché tutto si risolva al meglio: realizzare qualcosa di importante per la mia terra non avrebbe prezzo.